Conversione in legge del Decreto Dignità. Norme in materia di ludopatie da gioco d’azzardo

Pubblicato il 9 Ago, 2018

9 Agosto 2018 – Nella seduta del 7 agosto scorso, il Senato ha approvato definitivamente il DDL di conversione, con modificazioni, del decreto Dignità (DL 12 luglio 2018, n. 87). Il testo contiene misure, come già comunicato nella circolare del 13 luglio u.s. (Prot. n.24/MB/mgs), che mirano al contrasto del gioco d’azzardo con una attenzione particolare alle conseguenze che questo fenomeno provoca sulla salute dei cittadini. L’articolo 9 nel testo definitivo viene modificato nel titolo da “Misure per il contrasto alla ludopatia” a “Misure per il contrasto del Disturbo da Gioco d’Azzardo”.

Le novità rispetto alle precedenti normative riguardano:

  • il divieto assoluto di pubblicità e sponsorizzazione dell’azzardo che vieta qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro, comunque effettuata e su qualunque mezzo, incluse manifestazioni sportive, culturali o artistiche, trasmissioni televisive o radiofoniche, stampa quotidiana e periodica, le pubblicazioni in genere, le affissioni e i canali informatici, digitali e telematici, compresi i social media. Per ovviare ai maggiori oneri derivanti dall’introduzione del divieto, stimati in 147 milioni di euro per l’anno 2019 e in 198 milioni di euro dall’anno 2020, il decreto prevede una~maggiorazione del prelievo erariale sulle vincite~(Preu) di slot e videolotteries~che passa al 19,25% e al 6,25%. dell’ammontare delle somme giocate a decorrere dal 1°settembre 2018, nel 19,6 per cento e nel 6,65 per cento a decorrere dal 1° maggio 2019, nel 19,68 per cento e nel 6,68 per cento a decorrere dal 1° gennaio 2020, nel 19,75 per cento e nel 6,75 per cento a decorrere dal 1° gennaio 2021 e nel 19,6 per cento e nel 6,6 per cento a decorrere dal 1°gennaio 2023;
  • la definizione (nelle leggi, negli atti, nelle comunicazioni) di “disturbi da gioco d’azzardo (DGA)” per i disturbi correlati a giochi o scommesse con vincite di denaro;
    – l’aumento delle sanzioni pecuniarie applicate per chi non rispetta il divieto di pubblicità e sponsorizzazione che passano dal 5% al 20% del suo valore o della pubblicità e in ogni caso non inferiore, per ogni violazione, a euro 50.000;
  • il ricalcolo sulle percentuali di vincita del “gratta e vinci” escludendo dalle percentuali di vincita quelle pari alle somme azzardate o quelle inferiori;
  • l’inserimento sui tagliandi del gratta e vinci di messaggi recanti le avvertenze relative ai rischi (anche sanitari) connessi all’azzardo, come sui pacchetti di sigarette, è destinata a comparire la scritta “questo gioco nuoce alla salute”. Tali avvertimenti dovranno essere applicati anche agli apparecchi come slot-vlt;
  • il monitoraggio dell’offerta di gioco per garantire più trasparenza sui dati, Il Ministero dell’economia e delle finanze, d’intesa con il Ministero della salute, svolgerà tale monitoraggio anche attraverso una banca di dati sull’andamento del volume di gioco e sulla sua distribuzione nel territorio nazionale, con particolare attenzione alle aree più soggette al rischio di concentrazione di giocatori affetti da disturbo da gioco d’azzardo;
  • l’utilizzo delle slot-vlt consentito esclusivamente mediante l’introduzione della tessera sanitaria al fine di impedire l’accesso ai giochi da parte dei minori. Dal primo gennaio 2020 gli apparecchi privi di meccanismi idonei a impedire l’accesso ai giochi ai minori dovranno essere rimossi e la violazione sarà punita con sanzioni pari a 10.000 euro per ciascun apparecchio;
  • l’istituzione del logo identificativo “No Slot” da esporre in tutti gli esercizi commerciali che rifiutano slot-vlt; i comuni potranno rilasciare il logo identificativo “No Slot” ai titolari di pubblici esercizi o di circoli privati che eliminano o si impegnano a non installare gli apparecchi da intrattenimento.

Inoltre nel testo di legge si specifica che entro sei mesi dalla sua entrata in vigore, il Governo proporrà una riforma complessiva in materia di giochi pubblici per assicurare l’eliminazione dei rischi connessi al disturbo da gioco d’azzardo, contrastare il gioco illegale, le frodi a danno dell’erario, garantendo ad ogni modo l’invarianza delle corrispondenti entrate.
Nel complesso le misure adottate mirano alla regolamentazione e al contenimento del gioco d’azzardo che spesso coinvolge le fasce più deboli e disagiate e che nel suo dilagare con dinamiche non controllate ha favorito dipendenze, problemi sanitari, sociali e familiari. 

La Cisl non può sottovalutare che a fianco di situazioni ordinarie e regolamentate si va diffondendo la dimensione illegale che caratterizza il fenomeno gioco d’azzardo causa di sviluppo di infiltrazioni criminali che ledono pesantemente la dignità del lavoro e minano le tutele dei lavoratori stessi e delle loro famiglie.

Condividi