Rapporto Istat su reddito e condizioni di vita per il 2014

Pubblicato il 23 Nov, 2015

Il 23 novembre 2015 è stato pubblicato dall’Istat il Report su Reddito e condizioni di vita per il 2014 che conferma le preoccupazioni della Cisl riguardo alla diffusione della povertà nel nostro paese. La percentuale di persone a rischio di povertà ed esclusione sociale si mantiene su livelli assai elevati (28,3%),  l’impoverimento è un fattore purtroppo in crescita nel nostro paese che travolge diversi settori della società e soprattutto le giovani generazioni. Per la Cisl è dunque bene che il Governo impegni tutti i soggetti sociali ed istituzionali a definire un patto per la crescita e l’inclusione sociale che sono per la Cisl le priorità intorno cui devono ruotare le strategie per rilanciare il Paese. Sul contrasto alla povertà serve uno strumento ed una politica di interventi non solo assistenziale.
Il quadro delineato richiede con urgenza sia l’introduzione di uno strumento di sostegno al reddito per aiutare le persone in povertà assoluta sia adeguate misure di politica economica volte ad arginare la tendenza all’impoverimento. 
Da tempo la Cisl chiede al governo, come organizzazione e all’interno dell’Alleanza contro la povertà, di adottare in tempi brevi una misura, il Reddito d’inclusione sociale (Reis), che preveda per le famiglie in povertà assoluta un sostegno al reddito accanto ad un personalizzato percorso di reinserimento socio-lavorativo gestito dai comuni con il coinvolgimento del terzo settore.
Le scelte operate con il disegno di legge di Stabilità in discussione al Parlamento e le nuove risorse dedicate, volte all’introduzione di un simile strumento, sono un primo passo verso la giusta direzione, ancora insufficienti che necessitano di essere incrementate negli anni a venire, per poter fare in modo che il sostegno economico non rimanga ristretto a particolari categorie ma divenga piuttosto universale, giungendo effettivamente a tutti i nuclei bisognosi. Sarà altresì importante che l’introduzione di tale strumento venga inserita in una più ampia riforma del welfare basata su principi di equità, che comporti tra l’altro il potenziamento dei servizi locali necessari a sostenere il percorso di reinserimento socio-lavorativo delle famiglie interessate.

 

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