Continua la campagna contro il gioco d’azzardo

Pubblicato il 27 Nov, 2017
La Campagna “Mettiamoci in gioco”, a cui la Cisl aderisce, insieme a Cgil e Uil ed altre Associazioni, continua il suo costante impegno nella rivendicazione di regolamentazione del settore  e di sensibilizzazione sui rischi del gioco d’azzardo patologico.  Si tratta di un tema fino a pochi anni addietro sottovalutato. Oggi c’è una maggiore consapevolezza dei rischi attinenti al gioco d’azzardo, che coinvolge una vasta platea di persone, mettendo a dura prova migliaia di famiglie.
 
Negli ultimi anni, nel nostro Paese, il gioco d’azzardo patologico si è ulteriormente sviluppato, con conseguente allargamento della platea di riferimento, che oggi interessa le più disparate tipologie di “giocatori”:  circa un milione di individui tra giovani, donne, pensionati e disoccupati. 
 
I risultati ottenuti ad oggi, anche grazie al lavoro persistente della Campagna “Mettiamoci in gioco” sono certamente significativi.  Tra questi vale la pena sottolineare “l’inserimento del gioco d’azzardo patologico nei Livelli essenziali di assistenza” e lo stanziamento di 50 milioni di euro “vincolato” alla cura della Ludopatia. Si tratta di un  Fondo destinato a prevenire, curare e riabilitare le persone dipendenti dal gioco d’azzardo patologico (legge 2015/208) e viene ripartito, tra le Regioni e le Province Autonome, in ragione delle quote di accesso al finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard, cui concorre lo Stato. La ripartizione per il 2017, relativa al 2016, è stata già definita in Conferenza Stato/Regioni e, per opportuna conoscenza, alleghiamo alla presente, il testo dello schema di decreto  del Ministro della salute.
Un successo che certamente premia le tante organizzazioni della società civile e i tantissimi cittadini impegnati sul fronte azzardo, che da tempo chiedevano che il sistema sanitario pubblico si facesse carico delle persone che cadono in una situazione di dipendenza a causa della diffusione “incontrollata” di tale fenomeno.
Ma rimangono ancora varie questioni da affrontare. Tra questi: la regolamentazione sulla pubblicità; come ridurre il consumo del gioco d’azzardo; la riduzione della variabilità della tassazione sui diversi giochi.
 
Su questi temi la Campagna predisporrà a breve una propria piattaforma di proposte concrete da sottoporre a tutti i partiti e ai candidati alle prossime elezioni politiche, chiedendo loro di prendere posizione in merito, pubblicamente, prima del voto.
 
Continua inoltre il confronto di merito, avviato ormai da tempo  con il MEF.  

A questo proposito il 15 novembre si è tenuto l’incontro della Campagna “Mettiamoci in gioco” con il Sottosegretario Pier Paolo Baretta, presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, nel corso del quale si è discusso degli interventi che il Governo intende adottare, per impegnare anche il futuro Parlamento, per ridurre il rischio del gioco d’azzardo patologico nell’ambito di una più ampia regolamentazione del settore. Nello specifico, il Sottosegretario ha esplicitato che si sta predisponendo un decreto contenente misure mirate a ridurre, a regime, il quantitativo di “macchinette” (entro aprile 2018) e dei punti di gioco (entro tre anni).

Tali azioni dovrebbero contribuire a disincentivare il fenomeno del gioco d’azzardo, nonché a regolamentarne l’utilizzo. In particolare, con la “riduzione”, si intende riequilibrare la ripartizione delle “macchinette” attraverso i distanziometri, evitando così di esporre eccessivamente alcune aree (per esempio le periferie e alcuni punti sensibili tipo scuole, chiese, parchi gioco ecc.). Sul tema inerente il contrasto del legame esistente tra il gioco e la criminalità organizzata, oltre che al riciclo di denaro “sporco”, le misure in elaborazione sono indirizzate alla diminuzione del taglio delle banconote utilizzabili nelle macchinette. Rispetto ai “comportamenti del giocatore” e alla sua esposizione ai rischi da gioco d’azzardo, si sta procedendo verso l’allungamento dei tempi di durata delle giocate e all’utilizzo obbligatorio della tessera sanitaria per poter giocare. Si tratta di due azioni, entrambe mirate alla riduzione del rischio individuale. Tra le altre questioni rimangono ancora aperte il “gioco on-line” (certamente orizzonte di illegalità diffusa e ludopatia) e la riduzione delle pubblicità che sponsorizzano il gioco nelle sue molteplici forme. Pertanto l’impegno della Cisl a tutela dei cittadini e delle loro famiglie sui rischi di patologie derivanti dal gioco d’azzardo proseguirà nei vari confronti istituzionali, compreso il Ministero della Salute.

 

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