Povertà in Italia: cosa sta facendo il Governo?

Pubblicato il 20 Lug, 2015

Il Ministero del Lavoro ha avviato lo scorso luglio un percorso di confronto sulle Linee guida del Piano nazionale di contrasto alla Povertà con il partenariato economico e sociale. Tale esigenza, nata dall’aumento in maniera esponenziale del numero delle persone in condizione di povertà assoluta (dal 5,2% del 2010 al 9.9% del 2013), testimonia come sia oramai diventata urgente una riflessione condivisa su quali strumenti mettere in campo per contrastare gli effetti più pesanti della crisi sulle famiglie e rilanciare un modello di sviluppo più promozionale ed inclusivo.

Il 16 luglio 2015 il Ministero del Lavoro ha dunque presentato all’Allenza contro la povertà in Italia il documento “Verso un piano nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale”. L’Alleanza è un cartello di 32 organizzazioni di ispirazione culturale e sociale diversa, di cui anche la Cisl fa parte, che condividono l’urgenza per il Paese di dotarsi di una strategia nazionale di contrasto alla povertà e che hanno proposto l’adozione di una misura specifica – il Reddito di Inclusione Sociale (Reis)- quale sostegno al reddito e di inclusione socio lavorativa.

Ecco alcuni elementi apprezzabili contenuti nel documento del Governo: 

  • viene assunta la gravità della situazione della povertà in Italia, con priorità per quella assoluta;
  • si evidenzia l’assenza nel nostro sistema di welfare di una misura universale e selettiva commisurata a standard di vita minimi;
  • si richiama la raccomandazione rivolta dalla Commissione UE all’Italia di superare la sperimentazione del Sia e di adottare una strategia nazionale di contrasto alla povertà da definire entro il 2016;
  • si dichiara di voler utilizzare il tema del contrasto alla povertà come driver per riorientare e rivisitare la governance multilivello delle politiche sociali nazionali, anche in vista della riforma del titolo V della Costituzione.
  • L’impostazione del Governo ha assorbito molte delle sollecitazioni che la Cisl e l’Alleanza contro la povertà hanno messo in campo nei mesi scorsi, prima fra tutte l’adozione di uno strumento universale contro la povertà assoluta, quale livello essenziale delle prestazioni, che: associ il trasferimento economico, commisurato al nucleo familiare, con la presa in carico e la predisposizione di programmi personalizzati di attivazione e di inclusione tramite interventi e servizi;
  • condizioni l’erogazione della misura economica alla accettazione da parte dei beneficiari di percorsi di inclusione socio lavorativa che permettano di uscire dalla condizione di povertà;
  • preveda sul territorio ma una regia degli Enti locali, ma con l’apporto di tutti i soggetti sociali, rendendo così protagonista la comunità.

Una chiave di lettura più dettagliata è contenuta nelle Osservazioni al documento del Governo a cura dell’Alleanza contro la poverta’ 

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