Prima riunione Comitato di monitoraggio ISEE

Pubblicato il 4 Giu, 2015

Il 14 maggio scorso si è insediato e riunito per la prima volta il Comitato di Monitoraggio sull’Isee, composto da rappresentanti di: Ministero del Lavoro, Inps, Agenzia delle Entrate, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Anci, Cgil, Cisl, Uil, Forum del terzo Settore, Fish, Fand e Forum delle associazioni familiari. Era assente, anche se previsto all’interno del Comitato, il rappresentate del MIUR.

Il Ministro Poletti ha aperto l’incontro sottolineando l’importante ruolo che deve svolgere il Comitato per il buon funzionamento del nuovo indicatore e l’intenzione del Governo di mostrare assoluta trasparenza nella pubblicazione dei dati anche a rischio che ciò conduca ad un distorto uso mediatico degli stessi.

L’incontro è proseguito con l’illustrazione dei primi dati relativi al nuovo Isee riguardanti il periodo gennaio-marzo 2015, sia relativamente all’andamento quantitativo delle dichiarazioni che con riguardo ai valori dell’indicatore su diverse tipologie di nuclei familiari.

Se si registra da parte del Ministero una sostanziale certezza sui dati, fermo restando che si tratta di analisi campionarie relative ad un trimestre quindi con tutte le approssimazioni del caso, fa da contralto un’incertezza sulla tempistica e sull’esito del ricorso al Consiglio di Stato contro le sentenze del Tar del Lazio che, si ricorda, intervenivano pesantemente modificando il calcolo dell’indicatore sui nuclei con disabili. Infatti pur confermando, come già a noi annunciato dal Ministro (nostra circolare del 2/4/2015) l’intenzione di intentare ricorso, la mancata notifica della sentenze del Tar ha allungato i vincoli temporali per effettuarlo (sei e non più due mesi). Dunque il ricorso può essere presentato entro il prossimo 10 agosto. Il Ministero ha rimandato la scelta sulla tempistica all’Avvocatura di Stato e così facendo anche i riferimenti per la sospensiva della sentenza si allungherebbero, con possibili ricadute sulle eventuali impugnazioni da parte delle famiglie con disabili sulla normativa in vigore.

Alle  richieste di delucidazioni avanzate dalla Cisl, rafforzate anche dai rappresentanti delle associazioni dei disabili e del Forum del Terzo settore, è stato risposto che la questione verrà rimessa all’ordine del giorno del Tavolo di monitoraggio non appena ci sarà le scelta sulla sospensiva richiesta e che comunque tale tavolo non rimarrà inattivo rispetto ad un’analisi sui costi della disabilità. Peraltro i primi dati mostrano che per la maggior parte dei nuclei con disabili il nuovo Isee non risulterebbe penalizzante rispetto al vecchio Isee.

Come Cisl abbiamo sollevato una serie di richieste di chiarimenti (alcune già formalizzate) emerse dal territorio alle quali il Ministero ha dato risposta:

  • ­ se le spese per disabilità (assegni di cura ecc.) non sono rendicontate vanno comunque inserite nel calcolo dell’indicatore;
  • non è possibile fare l’Isee ridotto o socio sanitario nel caso di disabilità inferiore al 66%;
  • se la dichiarazione è stata scartata erroneamente da Caf o Inps è comunque consigliabile ripeterla;
  • i controlli sulle difformità del patrimonio mobiliare partono dal mese di maggio;
  • è confermato un calcolo automatico della giacenza media a partire dal gennaio 2016, prima di tale data il conteggio resterà appannaggio dei Caf o di chi s’incarica di inviare all’Inps la dichiarazione.

Abbiamo infine richiesto formalmente e unitariamente a Cgil e Uil la possibilità di utilizzare in futuro i dati in nostro possesso provenienti dalle DSU per effettuare elaborazioni sul nuovo indicatore, modificando in tal senso la normativa attuale, ma ci è stato risposto ufficialmente che il vincolo presente sul Dpcm è stato posto dal Garante per la privacy e non dal Ministero.

 

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