(…) “Come sindacato siamo coscienti che gran parte della legislazione sociale a tutela del lavoro è di derivazione europea. E’ necessario che l’Ue promuova uno sviluppo sostenibile e inclusivo per aumentare la solidarietà sociale” (…) “Occorre più flessibilità del patto di stabilità e più integrazione nella gestione delle finanze pubbliche, nella sanità, per il fisco e politiche agricole e industriali, Questo diremo a Monfalcone il primo maggio”. “Serve una nuova politica di concertazione. Perciò abbiamo lanciato l’idea di un nuovo «accordo della responsabilità» che unisca istituzioni e fronte sociale riformista per far crescere i salari e le pensioni falcidiati da anni di inflazione, per abbassare le tasse a lavoratori e pensionati, a ceti medi e famiglie, per rinnovare tutti i contratti, rafforzare la sanità, la scuola e la pubblica amministrazione. Bisogna sostenere lo sviluppo con maggiori investimenti pubblici e privati e redistribuire più equamente la ricchezza. Bisogna remare tutti nella stessa direzione, ripensando anche i sistemi di welfare e il loro finanziamento per quella crescita equa tanto invocata dalla Cisl”. (…) “Per coinvolgere i giovani, il sindacato deve avere ben presenti le caratteristiche economiche e sociali di ogni territorio, in modo da intrecciare tutele contrattuali, servizi all’impiego, politiche attive e formazione. È una grande sfida. Bisogna fermare la fuga dei nostri giovani all’estero – nell’ultimo ventennio se ne sono andati in 3.5 milioni, con meno di 35 anni – investire sul lavoro, contrastare le marginalità prodotte da una inoccupazione che costringe a casa quattro ragazzi su 10”.