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CISL Scuola: si profila un confronto impegnativo sulla legge di bilancio. Ivana Barbacci conclude i lavori dell’Assemblea Nazionale

“Siamo in attesa di capire cosa uscirà stasera dal Consiglio dei Ministri. Quello dell’istruzione, nell’incontro con i sindacati, ha fatto un elenco delle richieste che porrà in quella sede, perché trovino riscontro nella legge di bilancio. Ovvio augurarsi che siano accolte, se in linea con le nostre attese, anche se sappiamo per esperienza che i ministri dell’istruzione, a prescindere dal loro colore, non hanno mai avuto vita facile nelle riunioni a Palazzo Chigi. Ma la storia non finisce comunque stasera: il confronto sulla legge di bilancio sarà come ogni anno impegnativo e complesso, anche per le ricadute che la legge avrà sul rinnovo del contratto”. Così la segretaria generale Ivana Barbacci nelle sue conclusioni all’Assemblea Nazionale CISL Scuola tenutasi ieri e oggi a Bari, nelle quali ha ribadito quelli che l’organizzazione intende sostenere come obiettivi prioritari: rivalutazione retributiva di tutto il personale, incremento del FMOF, revisione dei criteri stabiliti dal DL 36 per la valorizzazione dei docenti, che va legata strettamente agli impegni assunti a supporto dell’attuazione del piano dell’offerta formativa. E poi stabilità del lavoro di docenti e ATA, nuove regole per il reclutamento, restituzione agli USR delle pratiche su previdenza e ricostruzione di carriera: questi alcuni dei punti passati in rassegna nell’intervento.
“Oltre ai temi economici ce ne sono altrettanti estremamente rilevanti sul piano normativo, che incidono sulle condizioni di lavoro ma anche sulla sua qualità. Su alcune questioni – ha sottolineato Ivana Barbacci – occorre abbandonare gli slogan e fare un bagno di realtà: la continuità, per esempio, che non si garantisce affidando ruoli impropri alle famiglie, e nemmeno con i vincoli. A conti fatti, i vincoli non hanno risolto alcun problema, aumentando invece i costi per il ricorso a supplenze. Basta divieti, si scelga piuttosto la logica degli incentivi, da definire contrattualmente, per chi assicura la continuità, specie nelle situazioni più problematiche”.
Molto critica la valutazione su alcuni interventi di riforma, uno dei quali in particolare, quello del liceo made in Italy, si è rivelato fallimentare. “Si prenda atto di questo – ha detto la segretaria generale – e si tenga conto di ciò che può dire, rispetto ai progetti di riforma, l’esperienza di chi fa ogni giorno scuola, senza affidarsi a ideologismi privi di senso”.
Ideologismi che, secondo la segretaria CISL Scuola, emergono anche in altre operazioni in corso, come sulle indicazioni per il curricolo e sulla stessa educazione civica, dove si coglie troppo spesso l’intenzione di marcare ideologicamente il territorio con una propria “visione del mondo”.
Rivolto al gruppo dirigente l’appello finale di Ivana Barbacci, che ha esortato a lavorare intensamente per un sindacato di prossimità, vicino alle persone, alle quali occorre saper assicurare sempre è più un servizio caratterizzato da qualità e competenza.
“È una fase cruciale, quella che non da oggi stiamo vivendo, per il ruolo che le forze sociali possono svolgere all’interno della società – ha concluso Ivana Barbacci – Solo una forte e convinta autonomia del sindacato possono renderle protagoniste e non subalterno ad altre logiche e ad altri soggetti. Siamo chiamati a promuovere, animare e valorizzare la partecipazione, assegnando priorità di impegno al rapporto con le lavoratrici e i lavoratori. Non aspettiamoli nelle nostre sedi, incontriamoli sui luoghi di lavoro, è il modo migliore per impiegare il nostro tempo e le nostre energie”.

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