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Contratti terziario di mercato. In attesa di rinnovo oltre 2,5 milioni di lavoratori del turismo, lavoro domestico e comparto socio-sanitario assistenziale. Guarini(Fisascat Cisl): “Procedere rapidamente con i rinnovi”

Sono oltre 2,5 milioni gli addetti dei settori del terziario di mercato ancora in attesa del rinnovo dei contratti nazionali. Sono le lavoratrici e i lavoratori del turismo, del lavoro domestico, del comparto socio sanitario assistenziale educativo, con i Ccnl tutti scaduti tra il 2018 e il 2022. Il ritardo nei rinnovi stride con la recente inversione di tendenza che, nei primi cinque mesi del 2024, ha portato alla sottoscrizione dei nuovi contratti collettivi nazionali di lavoro in diversi settori chiave: Sport, Cooperative Sociali, Studi Professionali, Vigilanza Privata e Servizi di Sicurezza, Basi USA, Terziario Distribuzione Servizi, Distribuzione Cooperativa, Distribuzione Moderna Organizzata e Acconciatura ed Estetica. Questi nuovi accordi interessano complessivamente quasi 4 milioni di addetti. Il complesso scenario contrattuale è stato analizzato dal Consiglio Generale della Fisascat Cisl, convocato a Riccione per adempimenti statutari, con la presenza del segretario generale della Cisl Luigi Sbarra.
E’ il segretario generale della federazione cislina, Davide Guarini, nell’intervento di apertura ai lavori, a ribadire «l’urgenza e la necessità di trovare il giusto equilibrio per riuscire a rinnovare i contratti in tempi brevi e comunque prima dell’estate, altrimenti, ancora una volta, saranno i lavoratori ad essere penalizzati ulteriormente sul piano del recupero del potere di acquisto».
Il sindacalista, nel ripercorrere i tratti salienti dei difficili percorsi negoziali, ha ribadito la posizione della federazione. «Non possiamo, così come abbiamo sostenuto in altri tavoli – ha stigmatizzato Guarini – accettare logiche di scambio che vadano a peggiorare aspetti normativi con impatto economico a fronte di maggiori incrementi tabellari in busta paga». Il riferimento è ai complessi negoziati in corso per i rinnovi dei contratti nazionali riconducibili al comparto turistico, dove «i conti si fanno anche con la necessità di tenere allineate le trattative fra le varie associazioni sia sugli aspetti normativi, che sugli aspetti economici».
Chiara e diretta l’esortazione rivolta alle associazioni datoriali del settore Fipe, Federalberghi, Faita, Federturismo e Aica Confindustria. «Riconoscano il contributo delle lavoratrici e dei lavoratori, è ora di dare risposte se non si vuole rendere imprescindibile una nuova mobilitazione» ha affermato Guarini, evidenziando anche la situazione di stallo nel comparto della ristorazione collettiva, dove le associazioni imprenditoriali Angem e Anir Confindustria hanno reclamato un tavolo specifico per il settore, con la volontà di definire un nuovo contratto nazionale, ipotesi che non incontra le intenzioni delle organizzazioni sindacali, impegnate in queste difficili settimane al tavolo di rinnovo del contratto nazionale esistente. La presa di posizione delle due associazioni ha portato i sindacati alla proclamazione dello sciopero nazionale il prossimo 4 giugno.
Ed è mobilitazione anche nel settore socio sanitario assistenziale educativo, con lo stato di agitazione indetto dalle organizzazioni sindacali per le lavoratrici e i lavoratori dipendenti delle strutture associate ad Uneba. Alla base della protesta, con ulteriori iniziative che verranno decise nei prossimi giorni, le condizioni non condivisibili presentate dall’associazione datoriale al tavolo di trattativa, con una proposta di rinnovo contrattuale ad iso-risorse, confermate anche dopo la conclusione, con esito negativo, della procedura di raffreddamento attivata al ministero del Lavoro.
«Il nostro auspicio – ha concluso Guarini – è quello di tornare ai tavoli di trattativa e procedere speditamente con i rinnovi contrattuali per dare risposte a chi, da troppo tempo, attende il giusto riconoscimento tanto dal punto di vista economico quanto da quello normativo».

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