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Lavoro somministrato. Iniziativa Felsa Cisl: Staff Leasing tra tutele e flessibilità

Staff Leasing tra tutele e flessibilità. Proposte di riforma in una visione partecipativa” è il titolo dell’iniziativa che la FeLSA CISL ha deciso di promuovere per approfondire la tematica dei contratti in somministrazione a tempo indeterminato, analizzando il delicato contesto del mercato del lavoro in cui tale strumento contrattuale si inserisce, con le sue peculiarità e le possibili prospettive di perfezionamento.
Dopo l’introduzione di Daniel Zanda, Segretario Generale della FeLSA CISL, ne discuteranno Francesco Baroni – Presidente di Assolavoro, Stefano Caliandro – Responsabile Nazionale del Forum Lavoro del Partito Democratico, e Walter Rizzetto – Presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, coordinati dal giornalista del Sole 24 Ore Giorgio Pogliotti.
Le conclusioni dei lavori saranno affidate alla Segretaria Generale CISL Daniela Fumarola.
“Appare indispensabile ragionare in maniera equilibrata degli strumenti sviluppati negli anni nell’ambito della Contrattazione Collettiva di settore – afferma Daniel Zanda – senza condannarli tout court, ma anche senza assumere una posizione di difesa acritica. Lo staff leasing rappresenta di sicuro un istituto migliorabile, che però in maniera innegabile garantisce adeguate tutele ai lavoratori andando incontro alle richieste di flessibilità delle aziende. Non dimentichiamo che oggi sono oltre 125.000 le persone impiegate con questa forma contrattuale, la quale favorisce anche significative esperienze professionali in grado di valorizzare tutti i successivi percorsi di carriera”.
“L’esperienza – prosegue il Segretario Generale della FeLSA CISL – ci dimostra come i contratti in somministrazione a tempo indeterminato ed in modo particolare quelli in staff leasing assicurino maggiore continuità lavorativa rispetto ai contratti standard a tempo indeterminato e una più elevata probabilità di restare in occupazione stabile, oltre a un minore rischio di uscita dal mercato del lavoro. Ben l’85,3% dei somministrati in staff leasing, infatti, prosegue un’attività lavorativa come dipendente a tempo indeterminato presso l’azienda utilizzatrice”.
“Pur riconoscendo l’indubbia utilità dello strumento – conclude Zanda – riteniamo che se ne debba fare un utilizzo coerente con le finalità originarie, condannando qualsiasi uso abusivo o fraudolento. Per questo abbiamo elaborato alcune proposte volte ad arricchire lo staff leasing di ulteriori tutele, che crediamo dovranno essere introdotte tramite un intervento legislativo che ne definisca i principi generali, demandando alla contrattazione collettiva gli spazi di declinazione concreta”.