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Mercatone Uno in amministrazione straordinaria, torna al Mise la vertenza dei 1860 lavoratori dei 55 negozi che hanno chiuso i battenti

Roma, 8 ottobre 2019 – Torna al ministero dello Sviluppo Economico la vertenza dei 1860 lavoratori ex Mercatone Uno. Al tavolo ministeriale, a più riprese sollecitato dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs per assicurare maggiori garanzie di trasparenza, presenti il Gruppo Mercatone Uno in Amministrazione Straordinaria ed i rappresentanti delle Regioni Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria e Veneto. Si avvicina intanto la scadenza del 31 ottobre per la presentazione delle offerte vincolanti per l’acquisto dell’intero o di parte del perimetro del compendio aziendale mentre le operazioni di cessione dovranno chiudersi perentoriamente entro il 31 dicembre 2019.
Per la Fisascat Cisl resta essenziale ripristinare corrette relazioni sindacali e concordare una azione congiunta finalizzata ad affrontare la grave condizione reddituale dei lavoratori allo stato in cassa integrazione a zero ore – in media a 400 euro mensili – rapportata all’orario di lavoro, ridotto nella fase di cessione alla Shernon Holding a fronte delle garanzie occupazionali fornite dalla direzione societaria. Prioritario anche superare lo stallo sull’attivazione delle politiche attive a livello regionale con la necessaria revisione delle modalità di coinvolgimento degli attori coinvolti, allo stato impossibilitati a procedere. Sullo sfondo anche la situazione dei 10mila dipendenti delle aziende fornitori in attesa di essere pagate e l’utenza che non ha ricevuto la merce già saldata.
«Il nostro auspicio – ha dichiarato la segretaria nazionale della Fisascat Cisl Aurora Blanca – è quello di una supervisione istituzionale che sappia innanzitutto risolvere la grave condizione reddituale degli addetti, per i quali oggi è necessario ripristinare l’orario di lavoro precedente alla vendita a Shernon Holding e consentire la rimodulazione della Cigs, e, a poco più di un mese dalla conclusione ipotizzata per la ricerca di possibili acquirenti, individuare una soluzione sul destino dei 55 negozi».

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