Non ce l’ha fatta Alfio D’Urso, l’autista 54 enne che mercoledì scorso era stato ricoverato in terapia intensiva in seguito a un infortunio durante le operazioni di carico/scarico merci presso un’azienda di Spezzano di Fiorano Modenese.
Si tratta del primo infortunio mortale sul lavoro avvenuto nel 2024 in provincia di Modena, che l’anno scorso ha registrato un aumento di infortuni mortali rispetto al 2022 (dati provvisori Inail).
«Dalle prime informazioni sembra il lavoratore sia stato colpito alla testa da una sponda del camion, che avrebbe ceduto – scrivono Filt Cgil Modena, Fit Cisl Emilia-Romagna presidio territoriale di Modena, Uil Trasporti Uil Modena – Spetterà agli enti preposti ricostruire l’esatta dinamica di quanto accaduto. Al centro delle verifiche saranno probabilmente la valutazione del rischio, la formazione del lavoratore e le procedure operative. Esprimiamo profondo cordoglio per il tragico evento e inviamo le nostre condoglianze alla famiglia del lavoratore – continuano i sindacati dei trasporti. Lo stillicidio di morti bianche rischia di procurare assuefazione e rassegnazione, invece queste tragedie si devono e si possono evitare. Purtroppo il tema della sicurezza sul lavoro non è una priorità e non vediamo adeguate misure di prevenzione nemmeno nell’ultima legge di bilancio. Eppure le normative ci sono, ma senza risorse e adeguate sanzioni è più difficile renderle efficaci», concludono Filt Cgil Modena, Fit Cisl Emilia-Romagna presidio territoriale di Modena e Uil Trasporti Uil Modena.