Ancona, 11 ottobre 2016. Consegne in ritardo e posta giacente, ancora disagi per i cittadini di Urbino. «Viste le condizioni in cui stanno lavorando i portalettere è il minimo che possa capitare ad Urbino. – esordisce Dario Dominici segretario regionale del SLP-Cisl il sindacato maggiormente rappresentativo di categoria – Certo è che la responsabilità non è degli addetti al recapito che ogni mattina, in tutta la Regione, si ingegnano per recapitare la corrispondenza nonostante l’azienda faccia di tutto per impedirlo. Come è possibile consegnare la posta nei tempi giusti se ad esempio 6 portalettere sono senza macchina e non è cosa da poco. – continua il rappresentante dei lavoratori – Se pensiamo che i portalettere dotati di un automezzo sono 15 , ciò significa che la metà di loro non viene messa nella condizione di svolgere il proprio lavoro. Da quanto tempo? Può sembrare impossibile ma la manutenzione ordinaria e straordinaria dei mezzi è lacunosa e costantemente in ritardo, aumentando il rischio degli addetti che operano per la maggior parte della giornata all’esterno. » Alcune di queste auto sono ferme da oltre un mese e per distribuire la posta a domicilio i portalettere devono uscire in due con la stessa macchina, pur servendo zone diverse e distanti fra loro. « Il prossimo mese dovrebbero arrivare nuovi mezzi ma alla fine di ottobre scadranno le assicurazioni delle vetture attualmente utilizzate. – aggiunge Dominici – Questo ci preoccupa molto, cosa dobbiamo aspettarci ?? almeno altre due settimane di disagi? » Verrebbe da domandarsi perché sta accadendo tutto questo. « Il sospetto, che sta diventando certezza, è che si voglia far di tutto per minare il servizio pubblico e dimostrare che non funziona! – conclude con amarezza Dominici – Giustificando così aumenti delle tariffe, introduzione di servizi a pagamento, riorganizzazioni finalizzate solo ed esclusivamente a tagli di personale, evitare investimenti che invece stanno caratterizzando gli altri operatori postali italiani in cerca di maggiori ricavi e acquisizione di fette di un mercato, come quello postale e della logistica. Unitariamente il sindacato, anche per contrastare questi problemi, ha proclamato uno stato di agitazione a livello nazionale che culminerà con una giornata di sciopero generale nazionale il 4 novembre».