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Marche. Protestano i lavoratori portuali contro la diffusione dell’autoproduzione: sciopero di 24 ore l’11 maggio

Pubblicato il 9 Mag, 2018

Ancona, 9 Maggio 2018 -Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno indetto uno sciopero di 24 ore dei lavoratori portuali e marittimi in tutti porti d’Italia per protestare contro la crescente diffusione dall’autoproduzione, tramite la quale le compagnie fanno svolgere ai marittimi le operazioni di rizzaggio e derizzaggio dei carichi a bordo delle navi (attività che invece competerebbe ai lavoratori delle compagnie portuali) per risparmiare tempo e costo della mano d’opera a terra.  Ad Ancona la protesta è volta a “sensibilizzare le istituzioni che – spiega Roberto Ascani, Segretario generale della Fit Cisl Marche – non ci hanno mai ascoltato”.

Negli ultimi tempi il verificarsi di casi di autoproduzione nei porti italiani è sempre più frequente: “Anche ad a Ancona, ci sono stati ancora dei timidi tentativi. La pratica dell’autoproduzione è prevista per legge solo nel caso in cui in uno scalo non siano presenti lavoratori portuali in grado di svolgerla e sempre previa autorizzazione di Autorità di Sistema Portuale e Capitaneria di Porto, ma ormai si verificano in altri porti parecchi casi al giorno senza nessuna preventiva richiesta alle autorità competenti”.

I rischi riguardano la sicurezza: “I marittimi non sono formati per questo tipo di intervento, che viene svolto spesso durante i turni di riposo e senza remunerazione – prosegue Ascani -. Con l’autoproduzione si sottrae lavoro ai portuali i cui livelli occupazionali sono già minacciati dalla crescente automazione dei terminal. Chiederemo prestissimo – conclude il Segretario generale della Fit Cisl Marche – un incontro alle associazioni di terminalisti e armatori, con l’Autorità di Sistema Portuale come garante, per poter sancire un patto di correttezza e di rispetto delle regole contrattuali e legislative”.

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