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Sardegna. Serra (Cisl Scuola): “Sono 6 le priorità per far ripartire in sicurezza la scuola sarda dal 1° febbraio – Urgente aprire un tavolo presso l’Assessorato della Pubblica Istruzione per programmare l’anno scolastico 2021-2022”

Cagliari, 27 gennaio 2021 – A pochi giorni dalla ripresa delle attività didattiche in presenza negli istituti superiori di secondo grado – lunedì 1° febbraio – la Scuola sarda attende strumenti e indicazioni chiari e precisi anche dalle istituzioni sarde per ripartire in sicurezza. Ancora una volta il senso di responsabilità di dirigenti, insegnanti e alunni dovrà sopperire alle carenze generali. Ma in una situazione di generale emergenza è forte il rischio che il solo impegno del personale scolastico non basti a impedire che si arrivi a nuove interruzioni e a un ricorso generalizzato alla didattica a distanza. Per una regione che registra il triste primato in termini di dispersione scolastica oggi più che mai è necessario mettersi al lavoro in vista dell’anno scolastico 2021/22 trovando momenti di confronto vero.
Per la Cisl sarda sono necessari interventi indispensabili per sostenere le scuole sarde nella gestione in sicurezza della propria attività. Sono 6 le priorità:
1) assicurare a ogni istituto strumenti e competenze professionali per un tempestivo tracciamento e trattamento dei casi di contagio, riconoscendo per il personale scolastico una corsia preferenziale nell’ambito della campagna di vaccinazioni in atto;
2) modificare la normativa sulla formazione delle classi e sezioni, per rendere pienamente perseguibile l’obiettivo di evitarne il sovraffollamento, favorendo il lavoro per gruppi ristretti di alunni, condizione indispensabile per un’azione di recupero rispetto alle difficoltà legate alla situazione in cui le scuole sono state costrette a operare per mesi;
3) incrementare in misura significativa gli organici del personale docente e ATA per tutti gli ordini e gradi di scuola, con l’obiettivo di assicurare stabilità e continuità nella copertura dei posti. Per il personale ATA va previsto in particolare un aumento dei posti di collaboratori scolastici, oggi circa 4300, per salvaguardare le opportunità di assunzione dei “precari storici”. Fondamentale incrementare il personale amministrativo (a oggi solo 1360) che negli ultimi anni ha visto aumentare i carichi di lavoro;
4) escludere per i dirigenti scolastici, oltre alle responsabilità impropriamente attribuite sulla sicurezza delle strutture, anche quelle che attengono a competenze di carattere sanitario del tutto estranee al profilo e alle loro attribuzioni;
5) investire in termini di organico, tempo scuola e ambienti innovativi soprattutto nelle aree a forte rischio educativo e sociale, anche con opportuni incentivi sul piano professionale e di carriera al personale che vi opera;
6) ferma restando la necessità di una più complessiva revisione del sistema di reclutamento, per le procedure in atto e previste, con particolare riguardo a quelle del personale specializzato su sostegno, occorre seguire modalità che consentano di pervenire a effettive assunzioni in ruolo dal 1° settembre 2021.

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