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Veneto. Cisl: “Relazione della Segretaria Generale Cinzia Bonan e bilancio di Missione”

Treviso, 19 luglio 2019. Care consigliere e cari consiglieri, amiche e amici, siamo oggi riuniti in questo incantevole posto a Castion di Belluno tra le Dolomiti e le Colline del prosecco  riconosciuti  patrimoni dell’UNESCO  e dell’umanità. Con orgoglio oggi noi della Cisl Belluno Treviso rappresentiamo il sindacato di un territorio che ha sempre fondato i suo sacrosanti valori sul lavoro e che ancor oggi vive di lavoro, per migliorarne le condizioni economiche e sociali, la qualità e l’occupabilità, attraverso sperimentazioni ed innovazioni  sempre in corso,  un territorio dove  è praticata e diffusa una modalità di relazioni collettive basate sulla “creatività organizzativa” o meglio “l’arte de arrangiarse” diciamo noi da queste parti, che è un valore aggiunto alle condizioni di vita di una comunità e che qui vengono praticate e onorate con orgoglio. La creatività organizzativa elemento cruciale per contribuire a cambiare in meglio il nostro mondo, che oggi come ieri, ha bisogno di un grande rigore di azione ed una coerente efficacia organizzativa oltre che avere la necessaria capacità di rimanere fedele ai valori etici quali la centralità della persona, la giustizia sociale e la solidarietà, in sintesi gli elementi costitutivi della nostra soggettività sindacale autonoma e propri del nostro tessuto culturale veneto cattolico sociale. Creatività organizzativa al servizio dei nostri valori è anche il termine che è stato usato dalla nostra Segretaria Generale Annamaria Furlan nel suo intervento di apertura dei lavori alla Conferenza organizzativa nazionale che si è svolta a Roma dal 9 all’11 luglio scorsi, ed oggi qui riprendiamo i nostri lavori da questa esortazione perché attraverso gli obbiettivi che ci diamo e da come abbiamo la determinazione di perseguirli  ne va della nostra capacità di fare sindacato. Ricordo che la Conferenza organizzativa è il momento istituzionale della CISL nel quale, fra un Congresso e l’altro, si valutano l’adeguatezza del modello organizzativo, l’efficacia della struttura organizzativa e il grado di raggiungimento degli obiettivi definiti. Ovvero un momento di accountability dove tutta l’organizzazione da conto di quello che ha fatto attraverso uno strumento che abbiamo definito bilancio di missione , ovvero di metà mandato. Anche il Consiglio generale della Cisl Belluno Treviso oggi si ferma a fare un analisi di verifica, appunto, delle attività svolte dalla nostra organizzazione negli ultimi due anni, e prima di dare l’avvio ai lavori della giornata salutiamo il nostro Segretario organizzativo nazionale Giorgio Graziani e lo ringraziamo di essere con noi oggi, proprio subito dopo la fine dei lavori della Conferenza Nazionale Organizzativa, una 3 giorni di discussioni e dibattiti per i circa 1000 delegati presenti e che si sono conclusi con dei documenti finali che già oggi riprenderemo nei lavori della nostra giornata perché questo è anche per noi un momento di verifica delle cose fatte ma anche un momento di riflessione e di ridefinizione del nostro progetto sindacale per i prossimi mesi. Ci corre l’obbligo, per dare il giusto valore del lavoro sin qui svolto,  ricordare che stiamo continuando con determinazione il processo strategico di unificazione dei territori avviato al congresso del 2013, rafforzandone costantemente i legami e le relazioni di reciprocità tra le persone e qualificando l’agire sindacale con costanti momenti di condivisione delle differenti problematiche che si sono verificate nel tempo. Con la stessa determinazione stiamo portando avanti anche il processo di trasparenza interna, attraverso la messa a sistema di tutte le procedure contabili e gestionali oltre che rendere pubbliche le informative dei documenti di bilancio delle federazioni e reddituali dei gruppi dirigenti, come definito nel documento finale dall’assemblea organizzativa del 2015. Ed infine dal congresso 2017 ci siamo impegnati a progettare ed avviare nuove politiche per i giovani, per tutelare i nuovi lavori e per l’integrazione degli immigrati di seconda generazione, attraverso  attività di coinvolgimento e di partecipazione e con l’apertura di sportelli specializzati rivolti ai giovani lavoratori autonomi e ai richiedenti cittadinanza. Ci siamo inoltre accreditati per svolgere nelle nostre sedi le politiche di alternanza scuola lavoro e questo ci ha dato la possibilità di ospitare studenti delle scuole superiori entusiasti dell’opportunità avuta. Altro elemento di successo è aver ricostituito il coordinamento per le pari opportunità che ha da subito messo in campo azioni di sensibilizzazione sui temi sempre attuali del mondo femminile e ai margini. Proprio per perseguire lo sviluppo di coesione sociale nel territorio abbiamo implementato le attività delle tutele collettive attraverso un intensa e strutturata attività di contrattazione sociale con tutti i 158 comuni dell’area bellunese trevigiana e per essere più efficaci nella nostra azione sindacale abbiamo promosso  l’attivazione di diversi tavoli tematici per affrontare delle problematiche specifiche legate al lavoro e allo sviluppo socio economico del territorio, come quello per crisi aziendali le politiche attive del lavoro, quello delle infrastrutture, della sanità, della sicurezza sul lavoro e del mercato del lavoro. Possiamo dire, con la soddisfazione di tutti coloro che hanno attivamente contribuito a questi risultati, dirigenti, operatori, delegati, attivisti e tutti i nostri collaboratori, con l’occasione mi permetto semplicemente di ringraziarli tutti, che molto di quanto ci siamo assunti come impegno negli ultimi anni è stato avviato e sta procedendo per la strada intrapresa, consapevoli del valore delle persone, i nostri soci,  che ci hanno permesso di perseguire questi obbiettivi ambiziosi,  siamo stati capaci di agire in trasparenza e con una progettualità di medio-lungo periodo e che ha valorizzato il ruolo della nostra organizzazione sindacale e anche il lavoro che svolgiamo quotidianamente nel territorio a tutela dei lavoratori, dei pensionati che rappresentiamo, ma anche a favore di tutte le famiglie. Nella nostra analisi è doveroso rivedere anche l’evoluzione della situazione politica di questi due anni perché ci rendiamo conto che per tutte le nostre richieste fatte al governo di allora nulla o poco è cambiato con la nuova compagine governativa: riguardavano le politiche per i giovani, per il lavoro, sulle pensioni, per un equità e pace fiscale reale, per recuperare maggiori risorse per la sanità, la scuola ed il funzionamento delle pubbliche amministrazioni. Una lista infinita di bisogni disattesi totalmente dalla politica nazionale che nel frattempo è in uno stato di permanente campagna elettorale e continua a proclamare straordinarie ricette risolutive, consone più a millantatori ciarlatani che a politici seri, e anche da parte dalla politica locale e regionale continua a perseguire intensamente da due anni il miracolo economico a seguito della tanto ambita autonomia del Veneto, come unica soluzione ipotizzata a risolvere i problemi latenti ormai da anni,  anche se ad oggi la questione è ancora motivo di discussioni e di discordie quotidiani senza ipotesi di soluzioni a breve anche se le compagini governative sono cambiate, anzi come ben sapete i fautori della rivendicata autonomia sono andati al governo. Ne frattempo progetti importanti per rilanciare il paese partendo dal necessario ammodernamento della amministrazione pubblica, esperienze  come l’Area vasta e le fusioni-unioni dei Comuni, malgrado le agevolazioni e le risorse economiche messe in campo per favorirle, sono rimaste incompiute. L’era di Industry 4.0 avviata in relazione all’introduzione di infrastrutture e tecnologie informatizzate, integrate e interconnesse per favorire l’ammodernamento delle imprese e delle reti del paese sta arrancando con lentezza tanto da rischiare di essere obsoleta prima ancora di essere completata. Quindi possiamo dire con certezza che la politica italiana in questo momento non sta aiutando il mondo del lavoro nel tentare di trovare  risposte concrete al bisogno di crescita, di sviluppo e di ammodernamento del nostro paese l’Italia, che sta invece via via approdando in uno stato di sfiducia e di disagio sociale collettivo. Per contrastare questi atteggiamenti irresponsabili della politica nazionale la Cisl ha ricercato nell’unità sindacale un intesa fondamentale per rafforzare le nostre azioni di protesta che abbiamo messo in campo attraverso momenti di confronto con tutti i lavoratori e pensionati , sino alla stesura della piattaforma rivendicativa unitaria e alla grande manifestazione nazionale a Roma del 9 febbraio, da allora una moltitudine di manifestazioni sono state fatte coinvolgendo tutte le nostre strutture e portando in piazza centinaia di migliaia di persone, molto partecipate anche dalle nostre province, a sostegno delle nostre richieste per dare concretamente dignità al lavoro e alle pensioni. Il sindacato unito ha dimostrato di essere in grado di gestire il cambiamento, di promuovere iniziative e proposte serie e costruttive, di sostenere la mobilitazione se necessario. Non ci fermiamo di fronte ai populismi che vorrebbero che tutti i problemi siano originati dall’immigrazione o dalla poca sicurezza , noi sappiamo bene che i problemi emergono se dilaga il disagio sociale, se aumenta la disoccupazione, se si mette in discussione l’accesso alla casa, alla sanità, all’assistenza sociale, alla speranza di una pensione decente e per il fatto che la globalizzazione e la crisi hanno colpito soprattutto le comunità più periferiche. Ed è quindi dai luoghi più colpiti dalle ingiustizie di questa epoca ovvero dalle periferie sociali che partiamo con le nostre riflessioni. Perché il valore strategico dei lavori di questa giornata è affermare la centralità della persona,  del dialogo sociale, dell’affermazione della democrazia fondata sull’inclusione degli ultimi e sulla speranza di futuro per i giovani. E in questo contesto che la Conferenza Nazionale ha lanciato il progetto di rafforzare la propria rappresentanza, valorizzando la presenza del sindacato nelle periferie sociali, tra le prime linee e mettendo in circolo le intelligenze diffuse. Elementi che in questa fase storica devono essere rafforzati per assicurale alla nostra organizzazione la capacità di traguardare una nuova stagione dei diritti e delle tutele, in un mondo che sempre più deve confrontarsi con ingiustizie sociali nuove e vecchie, e per le quali dobbiamo trovare velocemente modalità di rappresentanza che possano far nascere una nuova ri-sindacalizzazione in quelle pieghe economico sociali dove il sindacato è chiamato a stare in prima linea per scardinarne gli abusi e accrescerne i diritti. Il sindacato, non è sindacato se non sta con gli ultimi, e con questo proclamo ricordiamo a tutti noi con affetto sincero che quest’anno celebriamo i cinquant’anni dalla morte di Giulio Pastore, padre fondatore della Cisl. Ed è in questo contesto che ne rinnoviamo lo spirito costitutivo che abbiamo ricevuto in eredità e che a nostra volta dobbiamo trasferire integro e rinnovato alle generazioni a venire. Ed è con questo spirito  che oggi invito tutti a portare il proprio costruttivo contributo ai lavori di questa giornata perché è attraverso la partecipazione fattiva e propositiva, ovvero attraverso la creatività organizzativa della nostra Cisl che assicuriamo la vitalità necessaria per essere il grande sindacato che è stato che è e che attraverso il nostro lavoro continuerà ad essere, sempre in grado di adattare le proprie politiche sindacali ai tempi che si susseguono negli anni sempre con nuove incognite da  affrontare e nuove opportunità da saper cogliere.

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