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Crisi aziendali. Sbarra al Tg4: “Non possiamo lasciare i lavoratori senza occupazione e senza trattamenti di sostegno al reddito”

Pubblicato il 5 Gen, 2022

I lavoratori e le lavoratrici di Air Italy “meritano la stessa attenzione  che è stata riservata ai  lavoratori  e alle lavoratrici di Alitalia”. Così Luigi Sbarra ai microfoni del Tg4 sulla situazione dei 1322  dipendenti  di Air Italy che hanno ricevuto  le lettere di licenziamento con effetto immediato e che si ritrovano anche senza cassa integrazione. “Non possiamo lasciare dall’oggi al domani 1400 lavoratori senza  lavoro e senza trattamenti di sostegno al reddito.  Ed è la ragione  per la quale abbiamo chiesto subito al Governo una iniziativa finalizzata  a bloccare i licenziamenti da un lato e  poi ad adottare  una norma legislativa in deroga che assicuri la proroga della  cassa integrazione almeno per tutto l’anno prossimo. Non possiamo lasciare che l’inferno  della pandemia ci porti via un settore strategico come quello del trasporto aereo. Qui si tratta di salvaguardare i posti di lavoro- sottolinea ancora ricordando che “molti lavoratori, lavoratrici hanno abilitazioni e autorizzazioni che rischiano di perdere  uscendo fuori dal mercato del trasporto aereo se non assicurano  delle ore di volo”. Per il leader della Cisl occorre quindi  “fare un grande investimento così come  lo stanno realizzando altri paesi in Europa che sul trasporto aereo stanno investendo  tantissimo e l’Italia non  può  esser da meno”.

E sulla drammatica situazione nel settore del turismo il leader della Cisl ha sottolineato  la necessità di “prorogare gli ammortizzatori a cui dobbiamo collegare un sistema di politiche attive finalizzate a prendersi carico dei lavoratori. Le persone devono restare nel perimetro delle attività produttive” ha osservato.

Si è quindi espresso sulla situazione dell’ex Ilva e sulla decisione del Governo nel Milleproroghe di spostare 575 milioni di euro dalla bonifica dei siti inquinati alla realizzazione dei futuri impianti per produrre acciaio con la decarbonizzazione: “Un grave errore – ha detto – che  bisogna raddrizzare subito  come già chiesto durante l’iter parlamentare di conversione in  legge del decreto, pure adottando un nuovo provvedimento ad hoc per reintegrare i 575  milioni sottratti alle bonifiche”.  Per Sbarra “non si tratta  di fare il gioco  della torre e di scegliere se salvare l’ambiente  o l’azienda ma di capire   che i due binari devono procedere parallelamente: ecologia e diritto al  lavoro sono due obiettivi strettamente interdipendenti, per questo  bisogna  andare avanti con gli interventi di riqualificazione  ambientale  da un lato e anche dar seguito agli investimenti per ammodernare  gli  impianti produttivi.  Noi così riusciamo a realizzare  l’obiettivo di un acciaio verde   e una realtà in tutta  Europa  che deve  diventare normalità anche in Italia” ha concluso.

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