I lavoratori e le lavoratrici di Air Italy “meritano la stessa attenzione che è stata riservata ai lavoratori e alle lavoratrici di Alitalia”. Così Luigi Sbarra ai microfoni del Tg4 sulla situazione dei 1322 dipendenti di Air Italy che hanno ricevuto le lettere di licenziamento con effetto immediato e che si ritrovano anche senza cassa integrazione. “Non possiamo lasciare dall’oggi al domani 1400 lavoratori senza lavoro e senza trattamenti di sostegno al reddito. Ed è la ragione per la quale abbiamo chiesto subito al Governo una iniziativa finalizzata a bloccare i licenziamenti da un lato e poi ad adottare una norma legislativa in deroga che assicuri la proroga della cassa integrazione almeno per tutto l’anno prossimo. Non possiamo lasciare che l’inferno della pandemia ci porti via un settore strategico come quello del trasporto aereo. Qui si tratta di salvaguardare i posti di lavoro- sottolinea ancora ricordando che “molti lavoratori, lavoratrici hanno abilitazioni e autorizzazioni che rischiano di perdere uscendo fuori dal mercato del trasporto aereo se non assicurano delle ore di volo”. Per il leader della Cisl occorre quindi “fare un grande investimento così come lo stanno realizzando altri paesi in Europa che sul trasporto aereo stanno investendo tantissimo e l’Italia non può esser da meno”.
E sulla drammatica situazione nel settore del turismo il leader della Cisl ha sottolineato la necessità di “prorogare gli ammortizzatori a cui dobbiamo collegare un sistema di politiche attive finalizzate a prendersi carico dei lavoratori. Le persone devono restare nel perimetro delle attività produttive” ha osservato.
Si è quindi espresso sulla situazione dell’ex Ilva e sulla decisione del Governo nel Milleproroghe di spostare 575 milioni di euro dalla bonifica dei siti inquinati alla realizzazione dei futuri impianti per produrre acciaio con la decarbonizzazione: “Un grave errore – ha detto – che bisogna raddrizzare subito come già chiesto durante l’iter parlamentare di conversione in legge del decreto, pure adottando un nuovo provvedimento ad hoc per reintegrare i 575 milioni sottratti alle bonifiche”. Per Sbarra “non si tratta di fare il gioco della torre e di scegliere se salvare l’ambiente o l’azienda ma di capire che i due binari devono procedere parallelamente: ecologia e diritto al lavoro sono due obiettivi strettamente interdipendenti, per questo bisogna andare avanti con gli interventi di riqualificazione ambientale da un lato e anche dar seguito agli investimenti per ammodernare gli impianti produttivi. Noi così riusciamo a realizzare l’obiettivo di un acciaio verde e una realtà in tutta Europa che deve diventare normalità anche in Italia” ha concluso.