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No Vax. Sbarra: “Anche le sedi della Cisl sono sotto attacco. Non ci faremo intimidire”

Pubblicato il 10 Ott, 2021

“Abbiamo segnalato e denunciato alle autorità competenti ogni episodio di provocazioni e di minacce alle sedi della Cisl. È solo di due giorni fa l’ennesima lettera minatoria anche a strutture della Cisl e al sottoscritto per le posizioni assunte sull’obbligo vaccinale e sul Green Pass. Diciamo no a chi semina il terrore”. È quanto sottolinea in una intervista oggi al quotidiano “Il Mattino” il Segretario Generale della Cisl, Luigi Sbarra. “Alla Cgil ed a Landini la più forte solidarietà da parte di tutta la Cisl. Di certo non ci facciamo intimidire dai professionisti del terrore, della destabilizzazione, da squadristi neonazisti che seminano violenza. Il mondo del lavoro ha sempre risposto compatto a questi tentativi antidemocratici. Andiamo avanti senza paura nella nostra battaglia per il bene comune. Bisogna respingere uniti e con fermezza questo clima di odio e di intimidazione nei confronti del sindacato. Sollecitiamo le istituzioni, i partiti e la società civile a fermare questa deriva violenta che nulla ha a che fare con la democrazia”, aggiunge il leader Cisl. Sull’obbligo del green pass per gli statali ed i lavoratori privati, Sbarra sottolinea che “è una fase delicata che richiede il massimo della responsabilità ed anche per questo va governata insieme. L’estensione del green pass resta una soluzione valida per allargare il piano vaccinale e per assicurare regole uniformi nei luoghi di lavoro, fermo restando che per noi la strada maestra rimane l’obbligo alle immunizzazioni. Ma per evitare che si vada a briglia sciolta ci sono alcune questioni che vanno al più presto chiarite dal Governo, a cui da settimane chiediamo un incontro di merito. Penso al tema dei controlli e dei tamponi, su cui si dovrebbe valutare il prolungamento della validità a 72 ore e poi ai costi dei test che andrebbero ulteriormente calmierati. C’è poi da stabilire garanzie sulla copertura previdenziale di chi viene sospeso, come pure sulla tutela delle persone fragili esentati dalla vaccinazione e di chi ha programmato la prima dose dopo il 15 ottobre”. Sbarra sottolinea anche che “ il Governo deve fare di più per sostenere aziende e lavoratori sul tema della sicurezza. Bisogna evitare la girandola delle interpretazioni e fughe in avanti dalle aziende. Ecco perché sarebbe stato meglio affrontare questi temi con un accordo tra il Governo e le parti sociali come si era fatto con i protocolli sulla sicurezza aggiornati ad Aprile di quest’anno: sono stati un modello per tutta l’Europa. Occorre senso di responsabilità nel portare avanti la campagna vaccinale nei luoghi di lavoro, parlando, come stiamo facendo come sindacato, con i lavoratori per convincere i più restii, i dubbiosi e divulgare le ragioni del vaccino che resta l’unica arma per recuperare normalità e libertà come singoli e comunità”.

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