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Bonifiche: elenco dei siti orfani da riqualificare

Il 22 novembre scorso la ex Direzione Generale per il Risanamento Ambientale ha finalmente approvato con il decreto Prot. 222 l’elenco dei siti orfani da riqualificare al fine dell’attuazione dell’investimento di 500 milioni di euro per la bonifica di siti orfani previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che si aggiungono alle risorse nazionali (euro105.589.294) stanziate con il DM n. 269 del 29 dicembre 2020.

Si tratta di una misura necessaria per il ripristino dei luoghi per i quali il responsabile dell’inquinamento non è individuabile, infatti ai sensi dell’articolo 2 del DM 269/2020 per “sito orfano” si intende:

a) il sito potenzialmente contaminato in cui non è stato avviato o si è concluso il procedimento di cui all’articolo 244 del decreto legislativo , n. 152, ovvero di cui all’articolo 8 del decreto ministeriale 25 ottobre 1999, n. 471, per il quale il responsabile dell’inquinamento non è individuabile o non provvede agli adempimenti previsti dal Titolo V, parte quarta, del medesimo decreto legislativo, ovvero agli adempimenti previsti dal decreto ministeriale 1 marzo 2019, n. 46, e non provvede il proprietario del sito né altro soggetto interessato;

b) il sito rispetto al quale i soggetti di cui agli articoli 242 e 245 del decreto legislativo , n. 152, dopo avere attivato le procedure previste dal titolo V, parte quarta, del medesimo Decreto legislativo, non concludono le attività e gli interventi.La bonifica dei siti permetterà di reimmettere sul mercato immobiliare queste aree a beneficio non soltanto di una tutela del suolo, della rivalorizzazione del capitale naturale e della protezione della biodiversità, ma soprattutto di uno sviluppo sostenibile, economico e produttivo del territorio.

Gli interventi da realizzare per la riqualificazione dei siti orfani saranno definiti nel Piano d’azione che dovrebbe essere adottato dal Ministero dell’Ambiente d’intesa con la Conferenza unificata. Come noto, definite le risorse e i siti per i quali devono essere impegnate, adesso l’urgenza è data dal fatto che le risorse messe a disposizione dal PNRR devono essere impiegate nel periodo 2021-2026.

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