Cabina di Regia PNRR 6 dicembre: Revisione PNRR; IV e V rata finanziamenti

Pubblicato il 11 Gen, 2024

Si è svolta il 6 dicembre u.s. la riunione della Cabina di Regia per il PNRR, avente ad oggetto l’informativa sulla revisione del PNRR e sulla IV rata di finanziamento pari a 16,5 mld. Oltre al ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR Raffaele Fitto, erano presenti, in collegamento, il ministro per la Salute Orazio Schillaci, il ministro per le Infrastrutture Matteo Salvini, il ministro per l’Ambiente e l’Energia Gilberto Pichetto Fratin e il sottosegretario agli Interni Emanuele Prisco.

In apertura il ministro Fitto ha fatto il punto sulla PROPOSTA DI REVISIONE DEL PNRR presentata dal Governo ad agosto, e approvata nelle scorse settimane dalla Commissione Europea:

Le MISSIONI del Piano salgono da 6 a 7, con l’introduzione del nuovo capitolo REPowerEU.
Le RIFORME, parte essenziale del PNRR e del percorso di modernizzazione del Paese, passano da 59 a 66.
Le 7 nuove riforme, di cui 5 relative al capitolo REPowerEU, includono:
· RIORDINO DEGLI INCENTIVI ALLE IMPRESE, con l’obiettivo di razionalizzare e fornire strumenti semplici ed efficaci al settore produttivo;
· COESIONE, per estendere alle politiche di sviluppo e coesione l’approccio orientato ai risultati del PNRR;
· TESTO UNICO PER LE PROCEDURE IN MATERIA DI ENERGIE RINNOVABILI, per razionalizzare e semplificare il quadro normativo e autorizzativo;
· RIQUALIFICAZIONE DEI LAVORATORI PUBBLICI E PRIVATI, per l’innalzamento delle competenze in materia di efficientamento energetico e produzione di energia da fonti rinnovabili;
· RIFORMA DEI SUSSIDI AMBIENTALMENTE DANNOSI (SAD) a partire dal 2026;
· Misure per ridurre i costi di connessione alle reti del gas per gli IMPIANTI DI PRODUZIONE DI BIOMETANO;
· Strumenti per le imprese per ridurre il rischio finanziario legato all’acquisto di ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI.

Il nuovo Piano, in relazione agli investimenti, prevede il finanziamento di nuove misure; l’incremento di risorse a favore di altre; la riprogrammazione di alcuni interventi e l’utilizzo delle economie maturate.
Le principali misure di INVESTIMENTI riguardano:
IMPRESE (12,4 mld)
· Transizione 5.0: 6,3 mld, attraverso lo strumento del credito di imposta, per sostenere la transizione verde e digitale delle imprese, come evoluzione di “Transizione 4.0”. La misura interessa i beni digitali (beni 4.0 materiali e immateriali), i beni necessari per l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia prodotta da fonti rinnovabili e la formazione del personale in competenze per la transizione ecologica.
· Supporto alle Piccole e Medie Imprese per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili: 320 mln per attivare un livello di investimenti pari ad oltre 600 milioni di euro. La misura prevede sovvenzioni alle PMI per l’acquisto di sistemi e tecnologie digitali per la produzione di energia da fonti rinnovabili per l’autoconsumo, lo stoccaggio e l’accumulo.
· Supporto al sistema produttivo per la Transizione Ecologica, Tecnologie Net Zero e competitività e resilienza delle filiere produttive strategiche: 2,5 mld per sostenere lo sviluppo delle filiere strategiche per la transizione verso un’economia a zero emissioni, l’efficienza energetica dei processi produttivi e la sostenibilità degli stessi.
· Contratti di Filiera: 2 mld per il finanziamento dei contratti di filiera nei settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo.
· Parco Agrisolare: 850 mln per le aziende agricole e di allevamento, per sostenere l’installazione di pannelli fotovoltaici, sistemi di gestione intelligente dei consumi elettrici ed accumulatori, nonché per incentivare la realizzazione di tetti energetici.
· Fondo tematico BEI per il turismo: 308 mln aggiuntivi per sostenere il rafforzamento strutturale e la competitività del settore turistico.

RICOSTRUZIONE dell’Emilia-Romagna, Toscana e Marche
1,2 mld per i territori colpiti dagli eventi alluvionali del 2023, per la difesa idraulica, il ripristino della viabilità delle infrastrutture stradali, del patrimonio edilizio residenziale pubblico e delle strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche, delle scuole e delle infrastrutture sportive.
RETI E INFRASTRUTTURE (5,2 mld)
· 1,8 mld per la realizzazione ed il rafforzamento strategico di reti elettriche e per il gas, di cui: 450 mln per il rafforzamento Smart Grid; 500 mln per il Tyrrhenian link-est; 200 mln per il collegamento Sardegna-Corsica-Italia; 60 mln per lo sviluppo di progetti di interconnessione elettrica transfrontaliera tra Italia, Slovenia e Austria; 63,2 mln a favore di interventi per incrementare la resilienza climatica delle reti elettriche; 140 mln per il finanziamento di interventi riguardanti la digitalizzazione della rete di trasmissione nazionale; 375 mln per la realizzazione della linea adriatica del gas Fase 1; 45 mln per il potenziamento Export Fase 1.
· 1,024 mld per il finanziamento di interventi per la riduzione delle perdite e della dispersione idrica. La misura intende finanziare interventi riguardanti la digitalizzazione delle reti idriche e la sostituzione delle condotte per la riduzione delle perdite idriche e per salvaguardare la risorsa “acqua”.
· 1,165 mld per l’acquisto di nuovi treni a emissioni ridotte, per il servizio pubblico universale, da destinare, a livello nazionale e livello regionale, al miglioramento dell’efficienza e della qualità del servizio.
· 400 mln per l’elettrificazione delle banchine portuali (Cold Ironing);
· 921 mln aggiuntivi per gli interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici, la realizzazione di nuove scuole e l’estensione del tempo pieno. La misura consentirà di realizzare i metri quadri previsti nonostante l’incremento dei costi.
FAMIGLIE
Viene istituito un fondo di 1,381 mld, in favore di famiglie a basso reddito e dei giovani, per l’efficientamento energetico degli immobili di edilizia abitativa pubblica e per i condomini. La misura è disegnata in modo da superare le criticità e le distorsioni generate dal superbonus.
GIOVANI (718 mln)
· 238 mln aggiuntivi per sostenere la misura dello student housing e per confermare l’intenzione di creare 60.000 nuovi posti letto per studenti universitari entro giugno 2026.
· 308 mln aggiuntivi per il finanziamento di borse di studio per l’accesso all’università.
· 100 mln aggiuntivi per il supporto e lo sviluppo delle start up per favorire la transizione digitale delle filiere e delle piccole e medie imprese che, in particolare, realizzano progetti innovativi negli ambiti dell’intelligenza artificiale, del cloud, dell’assistenza sanitaria, dell’industria 4.0, della cybersicurezza, del fintech, della blockchain e di altri ambiti della transizione digitale.
· 72 mln aggiuntivi per l’attivazione di corsi di dottorato triennali innovativi relativi alla pubblica amministrazione ed al patrimonio culturale, nonché l’estensione del numero di dottorati generici, per aumentare l’efficacia delle azioni delle amministrazioni pubbliche e l’efficienza della gestione e dello sviluppo del patrimonio culturale del Paese, cogliendo le nuove opportunità offerte dalla transizione digitale.

· Verrà rafforzata entro dicembre 2024 la disciplina del servizio civile universale, con l’obiettivo di aumentare i posti disponibili, in aggiunta alle modifiche già introdotte, che hanno previsto una riserva del 15% nei concorsi pubblici per i giovani che hanno concluso il servizio.
LAVORO
· incremento di un 1 mld della dotazione finanziaria della Riforma GOL per favorire l’accesso al mercato del lavoro degli individui e per colmare il disallineamento tra domanda e offerte di competenze professionali (skill mismatch).
SALUTE
· 750 mln per l’Assistenza domiciliare integrata e la telemedicina, che risulteranno strategici per rafforzare l’approccio territoriale e innovativo della riforma della sanità contenuto nel PNRR.
· Rafforzata la Missione 6 attraverso misure tese ad ampliare la dotazione complessiva di grandi apparecchiature nelle strutture ospedaliere e in quelle della medicina territoriale.

Il ministro ha poi annunciato l’ emanazione a breve di un provvedimento legislativo per la semplificazione normativa delle procedure di attuazione, non solo in rapporto al PNRR ma anche all’ intera Politica di Coesione, sia per evitare la cd “trappola dello sviluppo” ovvero la scarsa capacità di spesa delle risorse soprattutto da parte delle Regioni, sia per favorire l’ integrazione tra la programmazione relativa al PNRR (191,5 mld saliti a 194,3 mld con i 2,7 mld quota ETS e con 145 mln in più a fondo perduto, con scadenza nel 2026) e quella della Politica di Coesione (46 mld con scadenza nel 2029).

Nel nostro intervento, come CISL, abbiamo valutato positivamente la convocazione, ribadendo ancora una volta l’importanza che attribuiamo al confronto di merito, strutturato e costante con le parti sociali nell’ ambito della Cabina di Regia, secondo la nuova modalità di gestione del PNRR varata dal DL 13/2023.

Dando seguito alle precedenti convocazioni della Cabina stessa, riteniamo che il modello di governance del PNRR partecipato ed inclusivo che noi sosteniamo debba essere attuato tramite un’interlocuzione continuativa nel tempo.

In particolare, la convocazione del 6 dicembre per noi è stata di particolare importanza, al di là delle anticipazioni dateci dal Ministro Fitto nell’ incontro con il Governo tenutosi il 28 novembre u.s., per poter conoscere l’esito delle proposte di modifica al PNRR presentate dal Governo alla Commissione Europea nel mese di agosto.

Alla luce delle indicazioni che ci sono state date dal Ministro, abbiamo ritenuto innanzitutto importante l’approvazione da Parte della Commissione delle MODIFICHE AL PIANO, nonché la valutazione positiva, da parte della Commissione, rispetto alla richiesta di pagamento della IV RATA di finanziamenti, pari a 16,5 miliardi, tra sovvenzioni e prestiti, essendo stati conseguiti i 21 traguardi e i 7 obiettivi previsti, in quanto questi fattori rafforzano la prospettiva di poter attuare i progetti e le riforme del Piano secondo le tempistiche previste.

Abbiamo infatti ricordato che le previsioni di crescita economica del nostro Paese, presentate dal Governo nella NADEF e poi nella Legge di Bilancio 2024 sono in buona parte legate alla “messa a terra” degli investimenti del PNRR.

Ci siamo riservati valutazioni più approfondite delle modifiche approvate nel momento in cui sarà disponibile il testo, e verrà presentata la relazione in Parlamento, ma abbiamo comunque voluto sinteticamente ricordare le nostre PRIORITÀ, presentate al Governo all’inizio di agosto come nostro contributo per la rimodulazione del Piano, anche in considerazione del fatto che il Ministro Fitto nella precedente riunione della Cabina di Regia del 26 settembre ci aveva assicurato che sarebbero state tenute in conto non solo nella fase di confronto con la Commissione Europea per la rimodulazione del Piano, ma anche successivamente nella sua fase attuativa:

• fronteggiare il problema dell’aumento dei prezzi delle materie prime, che ha determinato un’impennata media del 10 % dei costi degli appalti per la realizzazione delle opere
• risolvere gli squilibri del mercato del lavoro, ed in particolare il mismatch tra domanda e offerta di competenze, il reperimento di professionalità qualificate per servizi sanitari e sociali, innovazione tecnologica, transizione digitale, e settore delle costruzioni
• procedere alla stabilizzazione professionale del personale assunto a tempo determinato, a livello centrale e a livello territoriale, ed attivare specifici programmi di formazione e di aggiornamento professionale per implementare e finalizzare competenze già acquisite e per crearne delle nuove
• potenziare in particolare le Amministrazioni Locali, che attuano di più del 53% dei progetti e a cui spettano il 47% delle risorse ripartite
• risolvere i ritardi dei progetti chiave (appalti per gli asili nido, stazioni rifornimento di idrogeno, assetti idrogeologici)
• rivolgere specifica attenzione a settori particolarmente delicati, a partire dalla sanità.
• risolvere prioritariamente le difficoltà amministrative e gestionali, causa di ritardi di Milestone e Target, per evitare che si ripresentino nelle successive rendicontazioni obbligatorie, determinando complicazioni maggiori e il rischio della perdita dei finanziamenti da restituire se non utilizzati

Sul capitolo REPOWEREU abbiamo sostenuto la scelta di riallineare e coordinare i programmi REPowerEU, PNRR, Politica di Coesione – Programmazione 2021-2027, FSC, per agevolare e implementare la realizzazione dei progetti e delle riforme e abbiamo condiviso l’impostazione che configura il REPowerEU come una Missione aggiuntiva del PNRR.
Abbiamo quindi ribadito gli assi strategici sostenuti dalla CISL:

· miglioramento delle infrastrutture e degli impianti energetici, in particolare per consentire la diversificazione dell’approvvigionamento;
· promozione dell’efficienza energetica degli edifici e delle infrastrutture energetiche critiche, decarbonizzazione dell’industria, aumento della produzione e della diffusione del biometano sostenibile e dell’idrogeno rinnovabile o ottenuto senza combustibili fossili;
· contrasto della povertà energetica;
· incentivazione della riduzione della domanda di energia;
· contrasto delle strozzature interne e transfrontaliere nella trasmissione e nella distribuzione di energia, sostegno dello stoccaggio di energia elettrica e accelerazione dell’integrazione delle fonti energetiche rinnovabili, nonché sostegno dei trasporti a zero emissioni e delle relative infrastrutture, comprese le ferrovie;
· riqualificazione accelerata della forza lavoro, grazie all’acquisizione di competenze verdi e delle relative competenze digitali, e attraverso il sostegno delle catene del valore relative alle materie prime e alle tecnologie critiche connesse alla transizione verde.

Se queste sono le priorità da noi avanzate, in base alle NOVITÀ DEL PIANO comunicate dal Ministro Fitto abbiamo riscontrato che:

RIFORME

  • positivo che tra le 7 nuove riforme previste, di cui 5 relative al capitolo REPOWEREU, sia prevista la riqualificazione dei lavoratori pubblici e privati per l’innalzamento delle competenze in materia di efficientamento energetico e produzione di energia da fonti rinnovabili, comprese le amministrazioni locali
  • positivo che, sempre tra le 7 nuove riforme, in tema di COESIONE si preveda di estendere alle politiche di sviluppo e coesione l’approccio ai risultati del PNRR

INVESTIMENTI

  • positivo che sul capitolo Imprese (stanziamento 12,4 mld) i 6,3 mld dedicati a Transizione 5.0 vengano utilizzati anche per la formazione del personale in competenze per la transizione ecologica
  • positivi gli investimenti dedicati alla ricostruzione post sisma (1,2 mld); alle Reti ed infrastrutture (5,2 mld); alle famiglie (1,3 mld); ai giovani (718 mln); al lavoro (incremento di 1 mld per la riforma GOL per superare il disallineamento tra domanda e offerte di competenze); alla Salute (750 mln per rafforzare la medicina territoriale
  • ma resta la preoccupazione per, se confermati, i passaggi: dalle 1350 Case della Comunità previste per il 2026 a 936 strutture; per le Centrali Operative (COT) da 600 a 524 con differimento temporale del target; da 400 a 304 per gli Ospedali di Comunità

Sul delicato tema dei cd DEFINANZIAMENTI/RIMODULAZIONI del Piano, del valore di 15,8 mld, abbiamo evidenziato che:

  • è positiva la rassicurazione da parte del Ministro Fitto che non è stato mai modificato il Decreto sul finanziamento complessivo del Piano
  • comprendiamo la complessa operazione di “ripulitura” del Piano stessa che ha portato ad eliminare progetti datati antecedentemente o non coerenti con le finalità, le condizionalità e le tempistiche del Piano
  • positivo che nell’ambito della revisione siano stati confermati i finanziamenti ai Comuni per i progetti in linea con le condizionalità e le tempistiche del PNRR

MA:

• per gli interventi che si intende demandare ad altre fonti di finanziamento, comprese quelle rientranti nell’ambito della programmazione comunitaria e nazionale, abbiamo chiesto CERTEZZA delle RISORSE e dei TEMPI di realizzazione
• per il MEZZOGIORNO in particolare abbiamo sottolineato che è necessario risolvere il problema della carenza delle infrastrutture materiali e sociali e nonché della carenza degli interventi a difesa di territorio e ambiente, ed è necessario mantenere comunque l’impegno originario della clausola del 40% delle risorse allocabili territorialmente al Sud
• sempre per il MEZZOGIORNO abbiamo ribadito che il vincolo di destinazione del 40% delle risorse PNRR non deve inficiare assolutamente il vincolo di destinazione dell’80% del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC), che deve restare intangibile, essendo garantito per legge
• abbiamo quindi rinnovato la richiesta al Ministro di attivare un tavolo di confronto con le parti sociali specificamente dedicato alla politica di coesione.

Da ultimo abbiamo sollecitato il prosieguo del confronto e della collaborazione operativa con il Governo nell’ ambito della Cabina di Regia, ribadendo in tal senso la piena disponibilità della CISL.

Nella replica conclusiva il ministro Fitto ha dato piena disponibilità ad ottemperare alla nostra richiesta di avviare rapidamente un tavolo di confronto Governo / Parti Sociali dedicato alla Politica di Coesione, rivolgendo attenzione specifica ai temi della Zes e delle aree interne
In merito ai progetti spostasti dal PNRR, il ministro ha ribadito che la scelta è stata dettata dalla verificata impossibilità di raggiungere il relativo target nei tempi previsti, evitando quindi stalli che avrebbero compromesso anche i progetti in linea con le condizionalità del Piano e realizzabili nei tempi previsti. Inoltre i progetti vecchi, cioè antecedenti al Piano stesso sono stai eliminati per evitare danni reputazionali al nostro paese e il conseguente taglio delle rate di finanziamento.
Per le Case Comunità il ministro ha assicurato che il Governo sta lavorando per trovare le risorse necessarie, mentre per gli asili nido ha chiarito l’ incidenza del costo delle materie prime, che i 900 mln previsti per il loro funzionamento erano da ascrivere a spesa corrente e quindi inammissibile come spesa finanziabile con il Piano, come non erano ammissibili per la Commissione come nuovi posti quelli derivanti da interventi di demolizione e successiva ricostruzione di edifici scolastici fatiscenti, inoltre con il “Decreto Caivano” sono stati stanziati 350 mln per un nuovo bando.
Il ministro ha da ultimo annunciato per gennaio un importante provvedimento legislativo sulla semplificazione delle procedure inerenti il PNRR ed anche la politica di coesione per favorire, attraverso lo snellimento delle regole, l’attuazione delle riforme e degli interventi.

A completamento della nostra informativa, segnaliamo che nel periodo intercorso tra la riunione della Cabina di Regia del 6 dicembre ed oggi, la Commissione europea ha versato il 28 dicembre all’Italia la quarta rata di finanziamenti pari a 16,5 mld. Il pagamento, come detto sopra, è frutto del conseguimento di tutti i 28 obiettivi e traguardi che riguardano misure per l’attuazione delle riforme in materia di giustizia e pubblica amministrazione, nonché riforme nei settori dell’inclusione sociale e degli appalti pubblici. I principali investimenti sono legati alla digitalizzazione, in particolare per quanto riguarda la transizione dei dati delle pubbliche amministrazioni locali verso il cloud, lo sviluppo dell’industria spaziale, l’idrogeno verde, i trasporti, la ricerca, l’istruzione e le politiche sociali.
Il pagamento della quarta rata porta il totale delle risorse Pnrr ottenute finora dall’Italia a circa 102 mld, corrispondenti a più della metà delle risorse totali del Piano.
A seguire il Governo ha inoltrato alla Commissione Europea la richiesta di pagamento della quinta rata di finanziamenti, pari a 10,6 mld e relativi al raggiungimento di 52 obiettivi e traguardi, ridimensionati rispetto ai 69 originari a seguito della rimodulazione dell’intero PNRR presentata dal Governo alla Commissione Europea ad agosto e dalla stessa approvata. Tra i 52 obiettivi relativi alla quarta rata vi sono importanti investimenti nel comparto dell’ agricoltura, per aumentare l’ efficienza dei sistemi di irrigazione e per implementare la produzione di energia verde, gli appalti da aggiudicare del settore idrico con nuove opere di potenziamento delle condotte dei sistemi di depurazione e per la riduzione delle perdite di rete, l’elettrificazione della rete ferroviaria nel Mezzogiorno e la tratta ferroviaria Salerno-Reggio Calabria, interventi per la realizzazione degli impianti per la valorizzazione dei rifiuti, l’entrata in vigore della riforma dell’organizzazione del sistema scolastico e traguardi per la digitalizzazione della pubblica amministrazione.

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