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Piano mobilità sostenibile e reti idriche


Nei giorni scorsi, il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, ha approvato il Piano generale della mobilità ciclistica e la ripartizione di 27 milioni di euro tra le Autorità di Bacino distrettuale e le Zone economiche speciali (Zes) per la realizzazione di opere idriche per fare fronte all’emergenza siccità. In particolare, il Piano generale della mobilità ciclistica 2022-2024, prevede un finanziamento, già assegnato, pari a 943 milioni, su un valore complessivo di 1,2 miliardi.

Il Piano, previsto dalla legge 2/2018, contiene una programmazione di lungo periodo per migliorare e potenziare i sistemi di mobilità ciclistica urbana e interurbana, in linea con le indicazioni europee. Il documento, che si allega alla presente, illustra gli interventi in ambito urbano, metropolitano ed extraurbano (provinciale o intercomunale, regionale, nazionale ed europeo) per il cui sviluppo il Pnrr destina 600 milioni.

La Cisl, anche a seguito dei momenti di confronto avuti, ha sempre sostenuto che l’aumento della sicurezza dei ciclisti, il miglioramento della segnaletica, la creazione di uno spazio condiviso tra i diversi utenti della strada fossero punti centrali del Piano, che a questo punto come da nostra indicazione positivamente recepisce, insieme alla creazione dei percorsi ciclabili nei centri urbani ed a livello extraurbano anche promuovendo lo sviluppo turistico.

In particolare, per le ciclovie turistiche il Pnrr prevede 400 milioni di investimenti negli anni 2022-2026 per realizzare almeno 1.235 di chilometri aggiuntivi ed effettuare opere di manutenzione straordinaria sulla rete esistente. Per le ciclovie urbane il Pnrr stanzia 200 milioni di euro per la realizzazione, entro giugno 2026, di 565 chilometri di percorso in ambito urbano e per rafforzare i collegamenti tra le stazioni ferroviarie e le università.

La Conferenza Unificata ha inoltre dato l’intesa sullo schema di decreto ministeriale che assegna circa 27 milioni alle sette Autorità di bacino distrettuale (19 milioni) e alle otto Zes (8 milioni) per la realizzazione di infrastrutture idriche, in considerazione dell’attuale emergenza dovuta alla siccità e alla dispersione idrica che vede una realtà nella quale gran parte delle risorse idriche che vengono immesse nelle infrastrutture italiane è sprecata a causa di perdite e malfunzionamenti, e dove nelle regioni del sud si raggiungono punte del 47,9% di acqua immessa nelle reti e dispersa.

La Cisl condivide la strada intrapresa su questi temi, considerando che da anni propone investimenti adeguati che solo ora cominciano ad essere tali seppur con colpevole ritardo.

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