Approvato recentemente dal Consiglio dei Ministri il nuovo “Piano nazionale d’azione contro la tratta e il grave sfruttamento” 2022-2025, per rilanciare l’azione di prevenzione e contrasto del governo sul fenomeno, in linea con quanto previsto dalla Convenzione di Varsavia, ratificata dall’Italia nel 2008, e dalla Direttiva europea 36/2011, recepita nel nostro ordinamento con il decreto legislativo 4 marzo 2014.
Il Piano è il risultato di un lavoro condiviso, che ha visto il coinvolgimento della Cabina di Regia Nazionale (Amministrazioni centrali, Regioni e autonomie locali) supportata dal Comitato Tecnico, delle Parti Sociali e delle principali realtà associative attive nel settore della prevenzione e del contrasto alla tratta degli esseri umani, tra le quali, le competenti Agenzie delle Nazioni Unite.
Gli interventi sono articolati in quattro Direttrici secondo le indicazioni della Convenzione di Varsavia: Prevenzione, Persecuzione del crimine, Protezione e Cooperazione. A ciascuna di esse sono associate una serie di azioni specifiche che affrontano le diverse dimensioni della tratta di esseri umani, che è un fenomeno che si evolve con rapidità nel tempo e, pertanto, è soggetto ad un attento monitoraggio e ad eventuali adeguamenti di percorso, con la possibilità anche di un suo prolungamento rispetto alla durata.
In continuità con l’impegno della Cisl contro la tratta di esseri umani, anche attraverso l’adesione alla campagna promossa dall’Associazione Papa Giovanni XXIII° (Apg23) “Questo è il mio corpo”, contro la prostituzione e lo sfruttamento sessuale di donne e minori, la Cisl, saluta con favore l’approvazione del nuovo Piano, attesa da tempo, per riprendere un cammino virtuoso e condiviso che porti nell’immediato al rapido riconoscimento e protezione delle vittime e in futuro alla costruzione di una strategia, anche in collaborazione con gli altri Paesi interessati, compresi quelli di origine delle vittime e ad una riduzione efficace e consistente di un fenomeno ancora ampiamente diffuso.