L’articolo 16-quater, D.L. 76/2020 (Decreto Semplificazioni), ha istituito il “Codice alfanumerico unico dei contratti collettivi nazionali di lavoro” del settore privato da attribuire ad ogni contratto da parte del Cnel, che i datori di lavoro dovranno dichiarare nelle comunicazioni obbligatorie al Ministero del Lavoro e nelle comunicazioni mensili all’INPS.
In questi mesi il CNEL ha dato seguito alle competenze assegnate dalla legge e, di intesa con INPS e Ministero del Lavoro, ha individuato e assegnato un Codice Unico alfanumerico ad ogni CCNL depositato.
La circolare dell’INPS n.170 del 12 novembre c.a. ha dato le indicazioni necessarie per il recepimento nella comunicazione UNIEMENS del codice unico alfanumerico definito dal CNEL, fornendo le indicazioni operative ai datori di lavoro, ai consulenti/ intermediari ed ai gestori dei sistemi applicativi, per adeguarsi al nuovo codice.
A partire dal 01 dicembre 2021 si avvia la fase attuativa con il passaggio al nuovo codice che avverrà gradualmente con un periodo transitorio di durata bimestrale in cui convivranno i due sistemi, ed entrerà a regime a partire da febbraio 2022.
Questa opera consentirà di avere finalmente un sistema unico e trasparente presso il CNEL, con un ruolo attivo delle parti sociali, di rilevazione dei dati relativi ai contratti collettivi nazionali attraverso un Codice Unico valido per tutte le amministrazioni e gli enti pubblici, in particolare quelli relativi al numero delle aziende e dei lavoratori a cui il CCNL stesso viene applicato.
Ciò permetterà analisi e valutazioni più puntuali in merito a molte questioni aperte che riguardano i contratti nazionali a partire dai perimetri degli stessi ed alla identificazione di quelli privi o con scarsa rappresentatività e di conseguenza dei contratti leader di settore, al fine del contrasto al dumping contrattuale e ai contratti cosiddetti pirata.