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Decreto Sostegni bis: scheda di lettura e commento della Cisl

Una scheda di lettura e commento del Decreto legge “Sostegni bis” definitivamente convertito in legge (Decreto legge 25 maggio 2021, n. 73, convertito in legge 23 luglio 2021 n.106, testo coordinato pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.176 del 24 luglio 2021), per le parti relative al lavoro.

Rispetto al testo entrato in Parlamento le modifiche intervenute sono di un certo rilievo, dovute sia ad emendamenti parlamentari, tra i quali è da segnalare quello relativo alle causali del contratto a termine, frutto anche delle forti pressioni della Cisl, sia al maxi-emendamento governativo che ha fatto confluire in questo testo le norme contenute nel Decreto-legge Decreto legge 30 giugno 2021, n. 99.

Va infatti ricordato che, nell’incontro del 29 giugno scorso dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil con il Presidente del Consiglio Draghi ed i Ministri Orlando e Franco, sono state stabilite nuove norme in materia di licenziamenti ed ammortizzatori sociali, approvate con un decreto “ponte”, il citato Decreto legge 30 giugno 2021, n. 99 (vedi circolare della Segreteria generale n.573 del 6 luglio scorso), e subito dopo inserite, con un emendamento governativo, nella legge di conversione del Decreto legge Sostegni bis. Tale modo di procedere si è reso necessario per fare entrare in vigore immediatamente le norme concordate in quanto non si poteva, evidentemente, attendere i tempi parlamentari di conversione del Decreto Sostegni bis, stante la prima data per il blocco dei licenziamenti fissata per il 30 giugno. Queste nuove norme, che spostano la scadenza del blocco dei licenziamenti e della cassa covid al 31 ottobre per il settore tessile-abbigliamento-pelli e concedono, per le aziende uscite dal blocco licenziamenti dal 30 giugno, nuove settimane di cig gratuita nel caso avessero esaurito, o stessero per esaurire, i periodi ordinari di cassa integrazione, si affiancano a quelle già contenute nel testo originario (cigo e cigs gratuite e contratto di solidarietà incentivato per le aziende in uscita dal blocco licenziamenti; sospensione decalage Naspi; abbassamento soglia dimensionale per il contratto di espansione; contratto di rioccupazione; indennità covid; etc…).

Tutte queste misure vanno ovviamente lette alla luce dell’avviso comune siglato a Palazzo Chigi in occasione del citato incontro, il quale impegna le parti a utilizzare, per tutte le imprese, tutti gli ammortizzatori sociali previsti dalle normative vigenti, in alternativa alla risoluzione dei rapporti di lavoro.

Tra le novità rispetto al testo originario approvate con il maxi-emendamento governativo (anche in questo caso, infatti, la norma era stata inserita nel citato Decreto legge 30 giugno 2021, n.99) si segnalano anche le nuove risorse del Fondo per il potenziamento delle competenze e la riqualificazione professionale, frutto delle pressioni della Cisl su questo tema. È una scelta importante, tuttavia le risorse appostate sono ancora scarse. Nessuna modifica, invece, è intervenuta, relativamente alle misure di politica attiva del lavoro, sembra infatti che si punti tutto sulle risorse in arrivo con il Pnrr e sulle misure in esso contenute, mentre sarebbe stato importante rifinanziare e potenziare da subito l’assegno di ricollocazione e soprattutto imprimere uno scatto nel rafforzamento dei Centri per l’Impiego.

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