Legge di bilancio 2018: scheda di sintesi per il settore industria

Pubblicato il 24 Gen, 2018

Roma, 24 gennaio 2018.  Una scheda di lettura, a cura del Dipartimento Industria della Cisl, che mette in evidenza alcune misure principali contenute nella legge di bilancio per il 2018  il cui iter si è chiuso subito dopo Natale con l’approvazione della legge 27 dicembre 2017, n. 205, “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020” (Supplemento ordinario alla “Gazzetta Ufficiale„ n. 302 del 29 dicembre 2017 – Serie generale). 
La legge di bilancio 2018 presenta diversi aspetti di continuità con quella dell’anno precedente. Vi è la positiva conferma delle misure adottate nell’ambito del Piano nazionale Impresa 4.0, pur con la riduzione al 30% del super ammortamento. Tuttavia esse non diventano strutturali bensì vengono prorogate anno dopo anno, con il rischio di “drogare” il mercato degli acquisti tecnologici nel breve periodo, seppure vi è una positiva riduzione della obsolescenza degli impianti e dei macchinari.
Si aggiunge ai finanziamenti per gli acquisti dei beni previsti dal Piano nazionale Impresa 4.0 il credito di imposta, con il massimale del 40% e 300.000 € annui per impresa, per le attività di formazione pattuite attraverso contratti collettivi aziendali o territoriali e collegate agli investimenti in nuove tecnologie. Misura positiva anche se manca un esplicito raccordo con i Fondi interprofessionali. 
Sul tema della formazione va segnalato anche il rafforzamento degli ITS, sempre con l’obiettivo di sviluppare competenze inerenti i temi di Impresa 4.0.
Viene ulteriormente prolungata e rifinanziata la cosiddetta “Nuova Sabatini”, mantenendo la riserva di risorse e la premialità per gli investimenti in tecnologie avanzate (ved. Scheda allegata). Vengono rifinanziate una serie di misure per favorire investimenti in infrastrutture, ambiente, per il sostegno e la internazionalizzazione delle piccole e medie imprese e per il Sud. In particolare viene istituito il “Fondo imprese Sud”, a sostegno della crescita dimensionale delle piccole e medie imprese, con una dotazione iniziale di 150 ml di €, che sarà gestito da Invitalia.
Vi è attenzione anche alle situazioni di crisi con la possibilità di prorogare gli ammortizzatori sociali sia per le imprese in aree di crisi complessa, che per quelle incardinate presso le unità di crisi del Mise o delle regioni. Ulteriore specifica proroga è per le imprese con un organico di almeno 100 unità lavorative e rilevanza economica strategica anche a livello regionale. Sono misure che continuano a tamponare situazioni critiche, ma necessarie e rispondenti alle richieste del sindacato.
Una novità assoluta è la costituzione del “Fondo per interventi volti a favorire lo sviluppo del capitale immateriale, della competitività e della produttività”, destinato a finanziare: a) progetti di ricerca e innovazione da realizzare in Italia ad opera di soggetti pubblici e privati, anche esteri, nelle aree strategiche per lo sviluppo del capitale immateriale funzionali alla competitività del Paese; b) il supporto operativo ed amministrativo alla realizzazione dei progetti finanziati, al fine di valorizzarne i risultati e favorire il loro trasferimento verso il sistema economico produttivo. Il Fondo, come riportato nella scheda allegata, ha una buona dotazione finanziaria ed un regolamento del Mef dovrebbe definirne le modalità operative.
Sembra quindi rimanere centrale nell’azione del Governo il tema degli investimenti per l’industria e il suo rilancio, collegato stavolta anche al tema delle competenze. 
Importanti, per noi, che gli investimenti per l’acquisto di impianti tecnologicamente avanzati tengano conto della sicurezza e salute dei lavoratori e della riduzione nell’emissione di co2 e che l’insieme delle misure portino risultati sul versante dell’occupazione, dove anche la proroga degli ammortizzatori sociali, pur importante, non è risolutiva delle molte situazioni di difficoltà di mercato.

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