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Direttiva n. 3/2020 Ministro PA – Svolgimento prestazione lavorativa nelle pubbliche amministrazioni

Pubblicato il 6 Mag, 2020

5 Maggio 2020 – Alla luce dell’evolversi della situazione epidemiologica la direttiva n. 3/2020 del Ministro per la Funzione Pubblica interviene per fornire alle amministrazioni nuovi indirizzi operativi per lo svolgimento della prestazione lavorativa.
Il DPCM del 26 aprile, con cui sono state fissate le misure della c.d. “Fase 2” dell’emergenza epidemiologica, nulla ha innovato rispetto a quanto stabilito nel decreto “Cura Italia” per la pubblica amministrazione: si conferma infatti quanto già previsto dall’art. 87 del DL 18/2020, convertito in Legge n. 27/2020, per cui il lavoro agile resta la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle pubbliche amministrazioni.
Nella direttiva si precisa che la disciplina normativa dell’art. 87 debba essere letta alla luce dell’ampliamento delle attività produttive non più soggette a sospensione così come indicate dal DPCM del 26 aprile .
Le Pubbliche Amministrazioni, al fine di assicurare il necessario supporto all’immediata ripresa delle attività produttive, dovranno valutare se le attività prestate possono continuare a essere svolte con le modalità organizzative finora messe in campo o debbono essere ripensate a garanzia dei servizi pubblici da assicurare alla collettività.
Le attività prestate potranno in ogni caso essere svolte sia in presenza, anche solo per alcune giornate, nei casi in cui il dipendente faccia parte del contingente minimo posto a presidio dell’ufficio, sia con modalità agile.
Tutto questo, ovviamente, continuando a garantire la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori.
Le Amministrazioni dovranno, inoltre, definire modalità duttili e flessibili di gestione del personale, tali da assicurare che il supporto alla ripresa delle attività sia adeguato e costante, invitandole a comunicare, con ogni mezzo idoneo, le modalità di erogazione dei servizi al fine di garantire la massima informazione all’utenza.
La direttiva, nel segnalare che gli esiti del monitoraggio avviato dal Dipartimento della Funzione Pubblica attestano il ricorso ampio da parte delle PP.AA. al lavoro agile ed al fine di accelerare il processo innovativo, raccomanda alle amministrazioni stesse di programmare i propri approvvigionamenti con l’obiettivo di migliorare la connettività, di acquisire le necessarie dotazioni informatiche utili, i servizi “in cloud” e le necessarie licenze per attivare il lavoro agile.
Segnala, inoltre, l’importanza della formazione quale strumento fondamentale di accompagnamento del personale nel processo di trasformazione digitale dell’Amministrazione e di diffusione della capacità di lavorare in modalità agile per il raggiungimento degli obiettivi assegnati, limitando al massimo il rischio di stress lavoro correlato alle nuove modalità di lavoro e garantendo il diritto alla disconnessione.
Nell’ottica di accelerare l’innovazione organizzativa per incrementare il lavoro agile nella fase post emergenza, ciascuna amministrazione è chiamata anche ad implementare azioni di analisi organizzativa, di monitoraggio e di semplificazione delle procedure.
Infine le PP.AA., sulla base del pericolo specifico e dell’integrazione al documento di valutazione dei rischi, identificano le misure organizzative di prevenzione e protezione rispetto al virus Covid-19, nell’ottica sia della tutela della salute dei lavoratori sia del rischio di aggregazione per la popolazione, coerentemente con il documento approvato dal Comitato Tecnico Scientifico nella seduta n. 49 del 9 aprile 2020.

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