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Istruzione. Intesa sul Piano pluriennale Sistema integrato 2021-2025

Pubblicato il 19 Lug, 2021


L’8 luglio scorso è stata raggiunta in Conferenza Unificata l’Intesa sullo schema di delibera del Consiglio dei Ministri recante l’adozione del Piano di azione nazionale pluriennale per il Sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita ai sei anni per il quinquennio 2021-2025” necessaria per procedere ora alla delibera del Consiglio dei Ministri che varerà il Piano di azione pluriennale per il sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita ai sei anni per il quinquennio 2021- 2025.

Il piano nazionale guiderà la programmazione regionale, distribuendo le risorse non solo in base ai posti disponibili storicamente ma con interventi perequativi che consentiranno alle Regioni in forte ritardo e lontane dalla media nazionale (24,7%) e ancora più distanti dall’obiettivo europeo del 33%, di disporre di risorse maggiori (20%) per recuperare gradualmente garantendo ai bambini/e di quelle regioni il diritto ai servizi educativi e di istruzione di qualità. Ricordiamo che questi servizi sono essenziali non solo per la crescita e formazione dei bambini/e ma anche per favorire l’occupazione femminile e quindi lo sviluppo economico di quelle Regioni.

Allo schema di decreto è allegata la tabella delle risorse assegnate alle Regioni per un totale di 309 milioni di euro annui.
Gli interventi dovranno essere diretti a:
a) Consolidare e ampliare la rete dei servizi educativi per l’infanzia a titolarità pubblica e privata convenzionata anche al fine di ridurre la soglia massima di partecipazione economica delle famiglie alle spese di funzionamento dei servizi educativi;
b) Stabilizzare e potenziare gradualmente le sezioni primavera per superare progressivamente gli anticipi di iscrizione alla scuola dell’infanzia;
c) Ampliare e sostenere la rete dei servizi per i bambini nella fascia di età compresa tra zero e sei anni, in particolare nei territori in cui sono carenti le scuole dell’infanzia statali;
d) Riqualificare edifici scolastici di proprietà pubblica già esistenti e sottoutilizzati, e promuovere la costruzione di nuovi edifici di proprietà pubblica, anche per costruire i Poli per l’infanzia;
e) Sostenere la qualificazione del personale educativo e docente in coerenza con il Piano nazionale di formazione e promuovere i coordinamenti pedagogici territoriali (a queste finalità è destinato il 5% dell’importo del contributo annuale statale).

Entro il 30 novembre 2021 le Regioni e le Province autonome trasmettono al Ministero la Programmazione regionale per le risorse relative agli esercizi finanziari 2021, 2022 e 2023. Per le Regioni destinatarie della quota perequativa il mancato invio della Programmazione comporta la decadenza della quota relativa all’anno di riferimento.
Le risorse vengono poi erogate dal Ministero direttamente ai Comuni in forma singola o associata.
Gli interventi oggetto dell’Intesa sono finanziati dalle Regioni e Province autonome, con risorse proprie o comunitarie, per un importo non inferiore al 25% delle risorse assicurate dallo Stato attraverso il decreto di riparto, condizione questa essenziale per accedere al finanziamento annuale.
Viene istituita una Cabina di regia tra rappresentanti del Ministero e della Conferenza Unificata con funzioni di supporto, monitoraggio e valutazione dell’attuazione e dell’efficacia degli interventi del Piano. Sarebbe opportuno prevedere degli incontri sia a livello nazionale con la Cabina di regia che regionale, con il Tavolo paritetico regionale di coordinamento, con le organizzazioni sindacali e le associazioni che si occupano di servizi educativi e di istruzione per condividere i risultati del monitoraggio e valutarne l’efficacia soprattutto in termini di miglioramento quali-quantitativo dei servizi nelle Regioni in grave ritardo.
A questi finanziamenti sullo 0-6 dovranno poi aggiungersi quelli previsti dal Piano Nazionale di ripresa e resilienza sul “Piano per asili nido e scuole materne e servizi di educazione e cura per la prima infanzia” con una dotazione totale di 4,60 miliardi e con una responsabilità congiunta tra MI e Dipartimento Politiche per la Famiglia e Ministero dell’Interno che mira a creare altri 228.000 posti di asilo nido.

In allegato l’Intesa e la tabella di riparto in attesa dell’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri della delibera sul Piano.

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