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Pubblico impiego: incontro Ministero della Funzione Pubblica sulla Legge di Bilancio 2025

Pubblicato il 29 Nov, 2024

Si è svolto, il 27 novembre u.s., presso il Dipartimento della Funzione Pubblica l’incontro con il Ministro Paolo Zangrillo avente ad oggetto l’esame delle misure contenute nella Legge di Bilancio 2025 in materia di lavoro pubblico.

In apertura della riunione, il Ministro Zangrillo ha dichiarato la propria disponibilità ad affrontare anche tematiche che riguardano più in generale il pubblico impiego, riconoscendo che la Pubblica Amministrazione è ancora in difficoltà ma che tra i lavoratori e le lavoratrici si registra una grande volontà al cambiamento.

Esiste un primo grande problema che è quello di riallineare le dotazioni organiche della PA italiana, ferma al 6%, alla media europea che è attestata all’8%.  Proprio per questo e nonostante il parziale blocco delle assunzioni per l’anno 2025 è prevista, a breve, l’immissione di circa 350.000 nuove unità e complessivamente nei prossimi anni l’assunzione di circa 1.000.000 di lavoratori e lavoratrici.

Per centrare l’obiettivo di costruire una Pubblica Amministrazione moderna, efficiente, in grado di affrontare le sfide del futuro, è indispensabile anche puntare sulla formazione, che, rappresenta l’altro tassello sul quale investire, volontà già espressa nelle direttive per i rinnovi contrattuali 2022/2024.

Il Ministro ha affrontato, nel suo ampio intervento, il tema della valorizzazione del personale attraverso la riscrittura di norme che consentano idonei e incentivanti percorsi di carriera finalizzati a rendere maggiormente attrattiva la Pubblica Amministrazione soprattutto per i giovani.

La CISL e la Cisl FP nel corso del proprio intervento hanno ribadito la valutazione positiva già espressa in occasione dell’incontro con il Governo a Palazzo Chigi dell’11 novembre sulle misure relative al pubblico impiego.

Abbiamo insistito sull’importanza di investire nella PA consapevoli che il sistema dei servizi pubblici rappresenta il cardine sociale del Paese, lo strumento fondamentale per garantire sostenibilità e coesione sociale e che la qualità di una società si misura dall’efficienza dei propri servizi alla Comunità.

E’, quindi, necessario ripensare al lavoratore pubblico come ad una risorsa per uno Stato efficiente e promuovere politiche pubbliche, anche attraverso la legge di Bilancio, che vadano a rafforzare il sistema pubblico utilizzando alcune leve di cambiamento quali i rinnovi contrattuali, le nuove assunzioni, il superamento del precariato e relazioni sindacali partecipative.

Abbiamo espresso apprezzamento per lo stanziamento di risorse utili al rinnovo dei contratti collettivi nazionali delle Amministrazioni Centrali per il triennio 2025/2027 e la previsione di quelle necessarie per il triennio 2028/2030, dal momento che questo consentirà l’avvio dei negoziati sin dal 2025, primo anno di vigenza contrattuale contrariamente a quanto avvenuto finora.

Sedersi ai tavoli, contrattare, rinnovare i contratti riallineandoli alle scadenze naturali è per noi la via maestra per recuperare il terreno perso dopo i dieci anni di blocco dei rinnovi contrattuali del passato.

Dopo la firma dell’ipotesi di CCNL delle Funzioni Centrali 2022/2024 è ora indispensabile arrivare alla definizione dei contratti collettivi nazionali della Sanità (comparto) e Funzioni Locali, 2022/2024 per i quali sono già in corso le trattative in ARAN oltre che provvedere all’emanazione degli atti di indirizzo per il settore Istruzione e Ricerca e le aree dirigenziali. 

Positiva ed importante è la possibilità di incremento delle risorse destinate alla contrattazione di secondo livello rispetto a quelle destinate per la medesima finalità nell’anno 2024, che è una prima risposta alle richieste da tempo avanzate dalla CISL e dalla CISL FP in merito alla necessità del totale superamento del tetto di spesa del salario accessorio di cui all’art. 23 – comma 2 – del Dlgs 75/2017.

Abbiamo, invece, confermato le nostre preoccupazioni rispetto al parziale blocco del turn over al 75% in quanto riteniamo che per affrontare le sfide che ci attendono, prima fra tutte il raggiungimento degli obiettivi del PNRR nonché l’impatto  dell’intelligenza artificiale, non è  più procrastinabile un forte investimento sul personale, vero “core business” della PA, attraverso assunzioni mirate al rafforzamento della capacità amministrativa sia in termini numerici che di professionalità specifiche.

Riteniamo, quindi, importante il mantenimento del turn over al 100% per il 2025 e per gli anni successivi per evitare il rischio concreto che la riduzione degli organici che si avrebbe possa compromettere la capacità amministrativa delle amministrazioni con più di venti dipendenti.

Nel nostro intervento abbiamo ribadito al ministro la nostra posizione critica sulla disposizione relativa al blocco del turn over nella scuola, e per questo abbiamo rilanciato l’esigenza del ripristino dell’intera capacità assunzionale relativa agli organici.

Rispetto alla necessità di ammodernamento della PA abbiamo riaffermato l’esigenza di potenziare le relazioni sindacali consolidando l’autonomia negoziale delle parti, valorizzando ed incentivando la contrattazione e la partecipazione dei settori pubblici come elementi fondamentali per il coinvolgimento motivazionale del personale dirigente e non dirigente delle pubbliche amministrazioni.

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