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Decreto riparto fondi sociali e Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2024/26

E’ stato pubblicato nelle settimane scorse il Decreto di riparto delle risorse per il triennio del Fondo nazionale delle Politiche sociali e del Fondo povertà e di emanazione del Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2024/2026. Si tratta di un importante atto di programmazione, che orienta di fatto tutte le politiche sociali e diviene riferimento per gli analoghi Piani di livello regionale, e che destina alle Regioni nel periodo considerato circa 400 milioni di Euro l’anno per il Fondo politiche sociali. La consistenza del Fondo povertà è invece crescente negli anni (595 milioni nel 2024, 601 nel 2025 e 617 nel 2026), ma una parte di questa è riservata al contributo assistenti sociali (78 milioni nel 2024, 108 nel 2025 e 180 nel 2026), dunque la cifra ripartita tra le Regioni è inferiore (517 milioni nel 2024, 493 nel 2025 e 437 nel 2026). La ripartizione di questa avviene per il 40% in base alla popolazione residente e per il 60% in base ai percettori di ADI sempre nel 2024.

I Piani regionali debbono essere elaborati entro 60 giorni dalla pubblicazione del Decreto in oggetto, prevedendo la destinazione delle risorse nazionali agli Ambiti territoriali sociali. Ricordiamo a tal proposito che è in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto, da tempo atteso, contenente le Linee guida per la definizione dei modelli organizzativi omogenei degli ambiti territoriali sociali per l’attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali.

Il provvedimento è ampio e complesso, per questo abbiamo ritenuto utile favorirne la lettura allegando un documento di illustrazione elaborato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e presentate durante un seminario tenutosi al Cnel nei giorni scorsi.

Da segnalare infatti che, come già avvenuto nella precedente tornata di programmazione, il Piano contiene una parte generale che offre un quadro che va oltre il perimetro dei Fondi e delle pianificazioni settoriali indicando principi ispiratori, priorità trasversali, normative di riferimento e risorse finanziarie, anche della programmazione europea, che permettono la comprensione degli orientamenti e delle azioni intraprese dal livello nazionale, in accordo con le rappresentanze delle Regioni e dei Comuni e dopo la consultazione delle parti sociali.

Rimandiamo alla nota di accompagnamento allegata l’illustrazione puntuale dei contenuti di maggior interesse per la Cisl, che sono stati al centro di un limitato confronto con le Organizzazioni sindacali e gli altri soggetti sociali nella fase finale di elaborazione nel novembre scorso, nell’ambito della Rete della protezione e dell’inclusione sociale. Segnaliamo soltanto che abbiamo condiviso l’impostazione generale data al documento e l’orientamento a concentrare le risorse, ancora insufficienti sia pure in crescita, verso il finanziamento dei livelli essenziali delle prestazioni sociali, l’infrastrutturazione del sistema dei servizi e della loro governance, l’adozione di migliori capacità informative attraverso la cartella sociale informatizzata.  Ciò in particolare attraverso il potenziamento della dotazione di personale impegnato nelle equipe multidisciplinari e come responsabili dell’organizzazione dei servizi e la loro formazione. Processo già avviato dal Ministero e che vede l’assunzione a tempo determinato per un triennio di circa 3800 professionisti, pari a circa la metà del fabbisogno dichiarato dagli Ambiti territoriali sociali. Abbiamo anche rimarcato la positività dell’ampliamento a servizi rivolti al target minorenni, al rafforzamento dei Punti unici di accesso e delle dimissioni protette ed il rafforzamento dei servizi per l’attuazione dell’Assegno di inclusione di contrasto alla povertà aperti a tutte le persone in condizioni di disagio.

Gli aspetti segnalati andranno declinati nella programmazione regionale e territoriale, che deve tenere conto delle indicazioni normative e del Piano stesso, che prevedono la consultazione obbligatoria delle parti sociali in sede di elaborazione e di successivo monitoraggio e valutazione.

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