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Incontro Ministro della Salute su riordino medicina territoriale

Si è tenuto il 17 febbraio l’incontro con il Ministro della Salute On. Speranza per discutere del Piano di riordino della Medicina Territoriale previsto nel PNRR.  Il Ministero della Salute con AGENAS, incaricata di elaborare il documento sui “Modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Servizio Sanitario Nazionale” nel corso di incontri tecnici tenutisi nei mesi scorsi avevano sottoposto alle OO.SS. un testo sul quale avevamo formulato osservazioni e proposte.

Pur nella positività del confronto finora avuto abbiamo ritenuto opportuno richiedere unitariamente una interlocuzione con il Ministro Speranza al fine di rappresentare le nostre istanze circa la garanzia della uniformità e della universalità dei servizi sul territorio.  In apertura della riunione il Ministro ha fatto una sintesi complessiva rispetto alla distinzione generale del sistema salute del Paese con particolare riferimento al complesso delle risorse sia straordinarie che ordinarie a disposizione.

Importante è stata la notizia del superamento della logica dei tetti di spesa con risorse bilanciate nel periodo 2022/2026: si tratta ora di proseguire colmando i fabbisogni del sistema salute superando anche il precariato a cui si è sempre più fatto ricorso. Andare oltre il modello preesistente per la CISL significa aprire un confronto serrato con le Organizzazioni sindacali confederali e di Categoria al fine di costruire insieme il futuro superando le attuali debolezze.

Le misure e le risorse previste nel PNRR vanno ora calate sui territori e a tal proposito il Ministro ha comunicato che a breve si avvierà un confronto con la Conferenza delle Regioni per arrivare entro  il 30 maggio prossimo a siglare con tutte le realtà regionali e con le province autonome uno specifico accordo che entri, realtà per realtà,  nel dettaglio degli investimenti.

Infine è stato dato anche il report dello stato dell’arte del confronto partenariale sul PN salute per il Sud, che ha a disposizione un plafond di risorse pari a € 625.000.000 a valere sui Fondi FSE e FSER destinato alle sette Regioni del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna) per la realizzazione di progetti che promuovano l’equità nell’accesso ai servizi sanitari e socio-sanitari.

Nel corso del nostro intervento abbiamo evidenziato alcune criticità che, ad avviso della Cisl e delle Federazioni Fnp, FP, Cisl Medici presenti all’incontro, rappresentano priorità sulle quali mantenere alta l’attenzione a partire dalla questione del personale sia in termini di assunzioni (per le quali andranno individuate ulteriori risorse oltre a quelle già stanziate), stabilizzazioni e formazione  degli addetti, oltre alla necessità che il contratto di lavoro applicato sia quello della sanità pubblica.  Così come sarà fondamentale al fine di garantire uniformità di trattamento per i cittadini, approfondire i temi della Riforma della sanità territoriale in anticipo anche con le Regioni, allo scopo di evitare che, una volta divenuta legge dello Stato, possa essere oggetto di difficoltà attuative e o modifiche da parte delle Regioni.

Abbiamo anche segnalato la necessità di aumentare ulteriormente le borse di studio per i medici specialisti onde evitare che il futuro massiccio pensionamento di questi professionisti metta in crisi il sistema, così come è necessario aprire un confronto sulla riforma degli IRCCS (Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico) e sulla legge per la non autosufficienza.

Nella sua replica il Ministro ha espresso apprezzamento per gli interventi confermando a volontà di continuare il confronto su questi temi a partire da un incontro sulla riforma degli IRCCS, che sarà convocato in tempi brevi.

Da parte nostra continueremo a vigilare affinché gli impegni assunti oggi vengano rispettati nella consapevolezza che il pieno e ottimale utilizzo delle risorse del PNRR e dello stesso PN salute per il Sud, possano restituire al Paese un sistema salute senza le diseguaglianze e i divari territoriali, ancora oggi esistenti.

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