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Legge n. 107/2024 di conversione decreto legge n. 73/2024 liste di attesa: una analisi Cisl

 Il testo coordinato della Legge n. 107 del 29.7.2024 di conversione del D.L. 73/2024 sulle liste d’attesa, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 178 del 31.7.2024, entrata in vigore dal 1 agosto 2024.

Rispetto al testo iniziale del decreto, si vedano in proposito le nostre precedenti note del 7 e 18 giugno, unitamente ad un’analisi di merito che riprende quanto già inserito e confermato del testo del decreto legge, riteniamo utile segnalarvi le modifiche intervenute nel corso dell’iter parlamentare di conversione in Legge, specificatamente durante i lavori della 10^ Commissione affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale del Senato, anche a fronte delle criticità che come Cisl avevamo sollevato in sede di audizione, con un’analisi di dettaglio delle più importanti novità.

Fra le questioni più rilevanti che interessano a livello regionale e territoriale vi segnaliamo:

  • la costituzione dell’Unità centrale di gestione dell’assistenza sanitaria e dei tempi e delle liste di attesa;
  • la nomina del Responsabile unico regionale dell’assistenza sanitaria (RUAS) e le attività che lo stesso è chiamato a svolgere;
  • le modalità di accesso alle prestazioni che hanno l’obbiettivo di rafforzare la presa in carico del paziente evitando che lo stesso debba “girare” fra i diversi uffici e strutture, con particolare attenzione ai progetti di screening;
  •  la trasparenza delle agende;
  • gli strumenti a disposizione delle Regioni e delle Aziende per garantire le prestazioni sanitarie, in caso di superamento dei tempi massimi stabiliti dal Piano Nazionale di governo delle liste di attesa 2019-2021
  •  interventi in ordine alla possibilità di aumento delle ore di specialistica ambulatoriale e di reclutamento di personale;
  •  la possibilità, per la Regione Calabria, al fine di agevolare il percorso di superamento del commissariamento, di riprogrammare la quota residua delle risorse già assegnate di edilizia sanitaria (ex art. 20 L. 67/1988).

La Cisl ritiene fondamentale, a livello regionale e in pieno raccordo con le categorie interessate, attivare immediatamente i confronti con le Regioni anche al fine di verificare, oltre a quanto indicato sopra, come le stesse intendano dare attuazione alla nuova Unità centrale di gestione dell’assistenza sanitaria e dei tempi e delle liste di attesa. Allo stesso modo andrà verificato come si intenda procedere per la nomina del RUAS e per l’utilizzo delle risorse messe a disposizione dalla legge finanziaria e destinate all’abbattimento delle liste di attesa.

Inoltre, considerata l’importanza del monitoraggio che la piattaforma nazionale delle liste di attesa dovrà effettuare, in particolare per quanto attiene la trasmissione dei dati (interoperabilità) con le piattaforme attivate da ciascuna regione e provincia autonoma la Cisl ritiene utile, che anche su questo aspetto specifico venga aperta un’interlocuzione con le Regioni, al fine di verificare il reale stato della situazione e le eventuali criticità.

Per la Cisl restano priorità indifferibili:

aumentare il livello di finanziamento del FSN;

avviare un confronto organico e strutturato che porti ad un nuovo Piano Sanitario Nazionale;

giungere rapidamente alla sottoscrizione del CCNL 2022/2024 del Comparto e della Dirigenza, rafforzando i meccanismi di valorizzazione del personale e garantendo adeguati spazi alla contrattazione decentrata;

estendere anche al personale della sanità pubblica, alla stregua degli altri dipendenti pubblici, le agevolazioni fiscali oggi vigenti per i dipendenti privati sui premi di risultato erogati tramite i contratti integrativi;

favorire lo sviluppo del welfare contrattuale utilizzando anche l’esperienza della bilateralità, già diffusa nei settori privati;

garantire la parità di trattamento tra i lavoratori della sanità pubblica e quelli della sanità privata in quanto svolgono le medesime prestazioni e le strutture in cui sono occupati sono accreditate al servizio sanitario regionale per lo svolgimento di servizi pubblici.

Considerato che la piena attuazione di alcuni provvedimenti contenuti nel decreto sono subordinati all’emanazione di ulteriori provvedimenti, la Cisl insisterà un percorso di confronto a livello nazionale.

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