Il 27 novembre u.s. si è svolto, presso il Ministero della Salute, l’incontro con il Ministro Schillaci avente ad oggetto non solo la legge di Bilancio 2025, ma più in generale le varie problematiche della Sanità.
In apertura della riunione, alla quale erano presenti le Organizzazioni Sindacali sia della Dirigenza che del Comparto, il Capo di Gabinetto Dott. Marco Mattei con riferimento allo stanziamento di risorse destinate ai rinnovi contrattuali ha precisato che la strada scelta è stata quella di prevedere somme non solo per il 2025, ma anche per il 2026 e 2027.
Tutto ciò al fine di avere una base sicura sulla quale poter aprire i negoziati, base ovviamente da poter ampliare negli anni successi al 2025 auspicando più ampie disponibilità economiche.
Prendendo la parola il Ministro Schillaci ha ribadito che, purtroppo, la Manovra non consente grandi spazi di modifica ma che si stanno presentando emendamenti acchè, nel corso dell’iter parlamentare, vengano apportati i possibili miglioramenti
Ha inteso, però, richiamare l’attenzione sulla non piena e fattiva collaborazione delle Regioni, che spesso non utilizzano le risorse assegnate per le finalità previste. Su questo punto ritiene necessaria un’azione univoca per monitorare e verificare l’effettivo e completo utilizzo degli stanziamenti previsti.
Nel suo intervento la CISL FP raccogliendo l’invito del Ministro ad affrontare anche temi non strettamente inerenti la Legge di Bilancio, ha precisato che la prima e peculiare necessità della Sanità è quella del rafforzamento del Fondo Sanitario Nazionale, per il quale le risorse stanziate in Manovra, pur apprezzando lo sforzo fatto, rappresentano una risposta ancora non esaustiva.
E’ indispensabile arrivare in tempi rapidi alla firma del CCNL del comparto Sanità 2022/2024, essendo ormai quasi alla fine il triennio di vigenza. Ha chiesto, inoltre, che in Manovra la defiscalizzazione al 5% dei premi di produttività, prevista solo nel privato, venga estesa anche al settore pubblico.
C’è, inoltre, il grande problema del mancato rinnovo dei contratti della sanità privata, settore nel quale da troppi anni migliaia di lavoratori e lavoratrici sono in attesa di vedere riconosciuti i propri diritti.
E’ necessario, ha ribadito, individuare un percorso che renda possibile il rinnovo dei contratti alle scadenze naturali e che preveda l’equiparazione delle retribuzioni dei lavoratori pubblici e privati perché non è possibile essere pagati in maniera diversa per il medesimo lavoro.
Come CISL (in rappresentanza anche della CISL medici) e CISL FP, abbiamo, quindi, espresso una valutazione positiva per lo sforzo compiuto per consolidare il Fondo sanitario Nazionale con lo stanziamento di ulteriori 2,3 mld/€ e per la volontà di proseguire nel rafforzamento dello stesso arrivando nel 2026 a circa 140 mld/€ a compensazione dei fortissimi tagli lineari occorsi nel passato.
E’ ora urgente allocare preliminarmente le risorse previste su aspetti di particolare criticità del sistema quali ad esempio il taglio delle liste di attesa, la medicina territoriale, senza perdere di vista temi importanti quali la prevenzione, la sanità ospedaliera e l’emergenza urgenza.
Il tema del finanziamento del SSN è sicuramente un elemento prioritario perché dalla disponibilità di maggiori risorse discendono alcuni interventi fondamentali anche per una diversa politica di riconoscimento economico dei professionisti della sanità.
E’ necessario rinnovare al più presto i contratti nazionali di lavoro per il triennio 2022/2024 sia per il comparto per il quale è in corso il negoziato all’ARAN sia emanando gli atti di indirizzo per i medici dipendenti SSN, della specialistica ambulatoriale e dei medici di medicina generale al fine di consentire rapidamente l’avvio delle trattativa per la tornata contrattuale 2025/2027.
Sedersi ai tavoli, contrattare, rinnovare i contratti riallineandoli alle scadenze naturali è per la CISL la via maestra per recuperare il terreno perso dopo dieci anni di blocco della contrattazione del passato.
Occorre anche superare il limite ai tetti di spesa dei fondi per il salario accessorio eliminando i vincoli imposti dall’art. 23 – comma 2 – del DLgs 75/2017 liberando così risorse per la valorizzazione e la formazione del personale .
E’ indispensabile affrontare il tema delle assunzioni, vista la cronica e quasi strutturale carenza di personale, iniziando dal superamento degli attuali limiti di spesa, tarati alle regole del 2004 e del Decreto Calabria.
Abbiamo, altresì, chiesto che fossero affrontati al tavolo ministeriale anche le questioni derivanti dallo stato di attuazione delle Missioni 5/6 del PNRR e delle riforme ad esso collegate (v. DM77/2022, piano nazionale della prevenzione, digitalizzazione in sanità etc).
Infine unitamente abbiamo auspicato il pieno coinvolgimento sia per la redazione del prossimo piano sanitario nazionale ormai scaduto da tempo che per offrire un contributo utile all’impostazione dei decreti attuativi in materia di dotazioni organiche, così come sarà opportuno continuare a rafforzare le misure per contrastare le aggressioni in sanità.