1° Giugno 2017 – Si è concluso con un no fermo agli esuberi e la richiesta di modifica del piano industriale l’incontro sull’Ilva svoltosi oggi al Ministero dello Sviluppo economico tra il Ministro Carlo Calenda il viceministro Teresa Bellanova, i commissari e i segretari generali di Fim, Fiom, Uilm nazionali e territoriali e Cgil Cisl Uil. Lo ha ribadito in un tweet il Segretario confederale Cisl, Giuseppe Farina presente all’incontro che fa seguito a quello svoltosi martedì scorso quando sono state illustrate ai sindacati le due proposte d’offerta presentate per l’acquisto del Gruppo siderurgico Ilva, quella di AminvestCo (ArcelorMittal) e di AcciaItalia che prevedono un alto numero di esuberi.
“Situazione davvero inaccettabile. I lavoratori di tutti i siti industriali a partire da quello di Taranto hanno dato un contributo davvero molto alto in termini di salute ed in termini ambientali” aveva dichiarato la Segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan all’indomani dell’incontro intervenendo al Congresso della Cisl Scuola a Castellaneta Marina in Puglia, una delle regioni maggiormente interessate al rilancio del Gruppo. “Oggi a tutto questo non possiamo assolutamente sommare 6000 esuberi che sarebbero dirompenti in questa città, per il Sud e per tutto il resto del paese” aveva tenuto a sottolineare la leader della Cisl ricordando l’importanza del settore: “L’acciaio è importante, – aveva detto – una produzione di grande qualità nel sistema industriale ‘Italia’ ed ha bisogno della professionalità che i nostri lavoratori e le nostre lavoratrici sanno esprimere”.
Nell’occasione si era espresso anche il Segretario confederale della Cisl, Giuseppe Farina definendo l’incontro “molto importante, ma anche molto deludente. “Il prezzo occupazionale da pagare è insostenibile” aveva sottolineato spiegando i particolari dell’incontro in particolare sul piano di ArcelorMittal, “che dal punto di vista degli investimenti e dell’ambientazione prende impegni importanti. Resta comunque evidente – aveva spiegato Farina – che anche il piano di ArcelorMittal presenta un saldo occupazionale negativo di circa 5mila lavoratori. Abbiamo espresso la nostra preoccupazione e insoddisfazione – ha sottolineato Farina – e chiesto di poter proseguire il confronto per approfondire meglio la parte riguardante gli investimenti, ma soprattutto capire anche con il nuovo soggetto proprietario, come riuscire ad avere un impatto occupazionale più sostenibile. Quindi giovedì il confronto proseguirà e, successivamente, sarà il Governo che dovrà decidere sull’aggiudicazione. E’ chiaro che in ogni caso si tratta di una trattativa importante per l’industria italiana e per i territori coinvolti e il nostro impegno è quello di arrivare ad un risultato positivo per il rilancio delle attività dell’Ilva e per la difesa dell’occupazione negli stabilimenti e nel territorio” ha concluso Farina..
All’incontro erano presenti il ministro Carlo Calenda, il viceministro Teresa Bellanova, i commissari Ilva Gnudi, Carrubba e Laghi e Fim , Fiom e Uilm nazionali e territoriali.