“Il nostro paese, la Ue e tutta comunità internazionale devono fare ogni sforzo politico e diplomatico per fermare l’escalation della crisi russo-ucraina. L’allarme lanciato oggi dall’Onu non può essere sottovalutato: il rischio di un grande conflitto in Ucraina è reale e deve essere scongiurato a tutti i costi”. Lo ha detto oggi a Trento il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra a margine del Congresso della Cisl Regionale del Trentino. (VIDEO). “C’è un clima di grande preoccupazione perché la fase che stiamo vivendo merita il massimo di stabilità, coesione sociale a livello internazionale – ha osservato il leader della Cisl. “Noi stiamo esercitando in queste ore una forte pressione sulla comunità internazionale, sull’Europa, sul nostro paese a fare di tutto per scongiurare un conflitto di natura militare. Bisogna sollecitare la ripresa del dialogo e del confronto, -.ha ribadito – la diplomazia deve fare ogni sforzo per evitare un conflitto che si rivelerebbe drammatico per milioni e milioni di persone. Ecco perché auspichiamo che si ritorni sul cammino del confronto. Questa fase merita una grande azione di responsabilità”. Il leader della Cisl sottolinea inoltre come “lo scoppio di un conflitto non solo avrebbe delle conseguenze disastrose per la vita di milioni di persone, ma porterebbe ancora più in alto i costi dell’energia in tutti i paesi europei, facendo salire ancora un’inflazione che già sta mettendo a dura prova risparmi e potere d’acquisto, infierendo soprattutto su famiglie, lavoratori e pensionati deboli”.
Quanto alle “misure predisposte in questi giorni dal nostro Governo sono positive, – osserva – ma rischiano di essere insufficienti se non si interviene strutturalmente sulle cause che stanno causando la fiammata inflattiva. Limitarsi a rincorrere i prezzi è una illusione.
Oggi l’Istat ha certificato che su base annuale siamo arrivati al 4,8% di inflazione, raggiungendo un livello che non si registrava da aprile 1996. Siamo molto preoccupati. Occorre una nuova politica dei redditi con un accordo triangolare e bisogna costruire un cantiere stabile e partecipato che punti al rilancio della crescita, di salari e pensioni, dell’occupazione, attraverso nuove politiche per la coesione, sostenendo comparti strategici industriali ad alta innovazione, rinnovando i contratti, sbloccando gli investimenti pubblici e privati. Bisogna ridurre le tasse a lavoratori dipendenti, pensionati e famiglie. Ma la stretta russa sul gas evidenzia l’urgenza soprattutto di elevare l’indipendenza energetica dell’Europa e dell’Italia con il rilancio delle fonti rinnovabili, dell’idrogeno, dei combustibili verdi, delle economie circolari, dell’aumento dell’efficienza energetica. Ora sono chiare le ragioni delle nostre battaglie per aumentare la produzione di gas nazionale. Posizioni avversate per anni dai soliti professionisti del no. Con i risultati disastrosi sotto gli occhi di tutti”.