“Siamo impegnati nel sostenere nel rapporto con il governo, le regioni, i poteri locali, la necessità di imprimere una forte accelerazione alla ripartenza degli investimenti pubblici e privati: la vera grande priorità oggi si chiama crescita”. Lo ha affermato Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, a margine del congresso territoriale della Cisl Toscana Nord in corso a Lucca.
Secondo Sbarra “dobbiamo saper utilizzare le risorse europee fino all’ultimo centesimo per fare grandi investimenti sui temi dell’innovazione, della digitalizzazione, della transizione ambientale, ecologica, industriale, energetica, e dobbiamo affrontare il tema drammatico di un
inverno demografico. In una parola, significa cambiare il nostro modello sociale di crescita e di sviluppo, per lungo tempo dominato dalla finanza speculativa, mentre oggi abbiamo la necessità di riportare al centro il tema del lavoro, la sua qualità, la stabilità, la dignità della persona”. Per fare
questo, ha aggiunto, “serve un nuovo e moderno patto sociale per la crescita, lo sviluppo, il lavoro, da negoziare con il governo, le regioni, i poteri locali, le associazioni datoriali“.
“Dobbiamo fare un cammino insieme, e non può che essere la via del dialogo, del confronto, di una rinnovata concertazione, a rimettere in moto il Paese, risollevarlo dalle macerie dell’emergenza sanitaria e della crisi economica. In questa fase serve meno conflitto, più responsabilità, più concertazione, più partecipazione”
“Chiediamo al Parlamento e al Governo di valutare la necessità di uno scostamento di bilancio, nella prospettiva di liberare nuove risorse per sostenere le persone in difficoltà e il sistema delle imprese, che oggi soffre per la mancanza delle materie prime e per l’aumento dei costi dell’energia. Dobbiamo governare questa fiammata dell’inflazione – ha proseguito Sbarra -, con l’aumento del costo dell’energia, che sta indebolendo, erodendo il potere d’acquisto di salari, stipendi, pensioni. Il governo ha messo in campo prima provvedimenti di sostegno alle famiglie, alle fasce deboli, ma bisogna avere più coraggio”.
