Lavoro. Sbarra al Congresso della Fim Cisl: “Patto sociale per tenere insieme sviluppo, produttività, aumento salari. Ma servono più risorse contro il caro prezzi”

Pubblicato il 20 Apr, 2022


“Stiamo aspettando nelle prossime giornate una nuova convocazione del Governo. E’ importante che il Premier Draghi abbia indicato alle parti sociali l’obiettivo di un patto sociale, una strada auspicata da tempo dalla Cisl, per accelerare gli investimenti pubblici e privati, difendere i salari e le pensioni dalla fiammata inflazionistica, puntare alla qualità e stabilità del lavoro, soprattutto per i giovani e per le donne, sostenere le imprese in crisi”’. Lo ha detto oggi a Torino il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra a margine del Congresso nazionale della Fim Cisl. “Dobbiamo costruire insieme il cambiamento con una nuova politica industriale, rilanciando il ruolo della nostra manifattura, che resta tra le prime al mondo ma che per restare tale ha bisogno di riforme, di investimenti, di nuove relazioni sociali e industriali. Il patto sociale deve puntare anche a questo: a generare e redistribuire la crescita, tenendo insieme sviluppo, produttività e incremento dei redditi. Questo è oggi il tema centrale. La sfida è sostenere subito il potere d’acquisto ed i consumi senza far ulteriormente crescere l’inflazione. Non dobbiamo consegnarci ad automatismi demagogici o ad interventi legislativi sul salario, che non farebbero che peggiorare la situazione. Bisogna  lavorare a una nuova politica dei redditi che metta al centro le ragioni della crescita e della sua distribuzione. Ognuno deve fare la sua parte. Il Governo, innanzi tutto, che deve alleggerire il carico fiscale sulle fasce medio-popolari, defiscalizzare i frutti della contrattazione, incrementare i sostegni contro il caro bollette, sboccare gli investimenti. E’ legittimo che il Governo utilizzi  anche lo scostamento di bilancio  per investire molto di più dei 5 miliardi previsti dal Def, alla luce del fatto che gli aumenti dei prezzi graveranno entro dicembre almeno per 70 miliardi sui redditi delle famiglie e sui bilanci delle imprese. Le risorse vanno trovate anche nell’incremento massiccio dei prelievi fiscali sugli extra profitti e dalla redistribuzione di tutta l’Iva aggiuntiva. Quanto ai meccanismi contrattuali di governo delle dinamiche dei prezzi, bisogna assicurare il recupero dell’inflazione reale andando oltre il “modello Ipca”, che non recepisce la componente energetica. L’adeguamento salariale dovrà avvenire durante la vigenza contrattuale, non dopo. Anche su questo vogliamo un accordo con le imprese. Tutto questo va affrontato dentro la dimensione di un patto che serve a costruire i contenuti che sceglieremo insieme.”

Grazie alla grande squadra della Fim, – ha detto Sbarra nel suo intervento al congresso – una comunità sindacale che ha sempre dato alla Cisl e al Paese un contributo formidabile in termini di elaborazione, militanza, creatività contrattuale e progettualità sociale. Sarebbe bello – ha poi aggiunto – far partire dal Lingotto un messaggio per Governo, Federmeccanica e Confindustria: costruiamo insieme un patto sociale per il cambiamento. Ritroviamoci nel cantiere di una nuova politica industriale. C’è un’industria da rilanciare con una capacità di intervento che attraversa tutti i capitoli dell’agenda riformatrice nazionale ed europea. Un universo in bilico che chiama il potere pubblico a sostenere lavoro, salari, produzione e riconversioni”.

Cronache dal congresso

a cura di CISL TV

Immagini dal congresso

28 Maggio

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Le immagini del quarto giorno (fai click sulla foto per ingrandire)

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