P.A. Sbarra al Congresso della Fp Cisl: “Il Patto per innovazione modello vincente, bisogna voltare pagina investendo sul personale. Pronti alla sfida del rinnovo delle Rsu”

Pubblicato il 17 Mar, 2022

“I lavoratori pubblici, una Pubblica Amministrazione dinamica e generativa, possono davvero essere la carta vincente da giocare nella sfida per la crescita che abbiamo di fronte a noi.” Lo ha detto oggi il segretario generale della Cisl,  Luigi Sbarra nel suo intervento a Napoli al Congresso nazionale della Funzione Pubblica della Cisl. “Bisogna voltare definitivamente pagina rispetto agli ultimi decenni in cui i dipendenti pubblici sono stati  il “parafulmine” di governanti, politici e commentatori che troppo spesso, per nascondere limiti e incapacità, hanno preferito individuare colpevoli e costruire alibi, invece di cercare soluzioni. Con tutte le conseguenze del caso: tagli lineari feroci agli investimenti, criminalizzazione dei lavoratori e totale abbandono dei settori e delle strutture pubbliche.

Il momento di svolta c’è stato il 10 marzo di un anno fa, con la firma del Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale. Con la firma di quell’Intesa, dal punto di vista del metodo e del merito si è entrati in una fase nuova, che esalta il ruolo delle relazioni industriali e sposta finalmente il baricentro della regolazione lavoristica dalla legge ai contratti. Ora bisogna attuare tutti i punti di quell’accordo.

È tempo di compensare la lunga stagione dei tagli con un grande investimento nei comparti della pubblica amministrazione, sanità pubblica e privata, enti locali, funzioni centrali, terzo settore, tutti segmenti indispensabili per trasformare le risorse del PNRR in cantieri concreti. Bisogna sbloccare le assunzioni, stabilizzare i precari, sviluppare la contrattazione, alzare i salari, puntare su formazione, innovazione, digitalizzazione.

La Cisl è pronta alla sfida del rinnovo delle Rsu dal 5 al 7 aprile con la sua Federazione  del Pubblico impiego, con il lavoro di rappresentanza e di contrattazione che portano avanti migliaia di delegati con passione e competenza, giorno dopo giorno. Più sarà forte il modello sindacale autonomo, responsabile e partecipativo della Cisl, più tutto  il lavoro pubblico avra’ la sua giusta valorizzazione, ponendosi al centro delle sfide della ripartenza del paese”.

“Il patto per l’ innovazione ha segnato una vera discontinuità nel rapporto con il governo dopo tanti anni di disintermedizione. Questo è il metodo ed il modello vincente che bisogna valorizzare”. Ha detto ieri Sbarra durante il Focus della prima giornata di lavori congressuali. “Tra l’altro ha fatto da apripista ad altre importanti intese raggiunte con il governo Draghi nei mesi successivi, spianando la strada alla firma dei contratti del pubblico impiego. In particolare, nel patto si riconosce alla pubblica amministrazione un ruolo di catalizzatore per la ripresa del paese, anche in vista dell’attuazione efficace e rapida del Pnrr. Questo è il metodo ed il modello vincente che bisogna valorizzare per una prospettiva nuova di riforma della pubblica amministrazione che si può fare solo attraverso la partecipazione e la responsabilizzazione dei lavoratori. Una riforma che passa dal potenziamento delle infrastrutture digitali, ma anche da un forte investimento sulle persone.

Bisogna assumere maggiori competenze di natura tecnica amministrativa ed informatica. E poi occorre rafforzare quanto più possibile la formazione sul capitale umano presente nella pubblica amministrazione. Leggiamo quotidianamente dichiarazioni del ministro della Funzione pubblica Brunetta sull’innesto di quasi 100mila nuove unità nella pubblica amministrazione. Bene. Speriamo che tutto questo diventi presto esigibile perché quello delle nuove assunzioni è un tema che il sindacato sollecita e rivendica da anni”.

E’ poi intervenuto sul tema della previdenza: “Sulle pensioni il Governo a metà ottobre, con la legge di bilancio, pensava di superare il 3 dicembre con la cessazione di quota 100 riproponendo l’odiosa teoria delle quote: quota 102 nel 2022, quota 103 nel 2023 e nel 2024. Li abbiamo fermati con il confronto e con il dialogo, non con i fuochi d’artificio della mobilitazione generale” ha proseguito Sbarra.
“Li abbiamo fermati dicendo che bisogna aprire un tavolo di confronto serio sulla previdenza e sulle pensioni, cosa che è avvenuta, stiamo discutendo in sede tecnica. Abbiamo detto 102 nel 2022 e utilizziamo il 2022 per cambiare la legge Fornero, per ripristinare nel sistema pensionistico e previdenziale un po’ di equità, di sostenibilità, di stabilità delle regole pensionistiche. E poi -ha concluso- liberiamoci da questa odiosa teoria delle quote, perché ci hanno convinto di essere quote, ma non lo sono”.

Cronache dal congresso

a cura di CISL TV

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28 Maggio

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