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Rapporto annuale Inps. Sbarra: “La ricerca conferma che servono misure forti di sostegno al reddito, inclusione sociale, lotta alla precarietà”

Pubblicato il 13 Lug, 2022

“In questi anni difficili l’Inps è riuscito a dare risposte a milioni di lavoratrici e di lavoratori, pensionate e pensionati, a migliaia di aziende con cui si è interfacciato con capillarità ed efficacia”. Così il Segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra intervenuto alla Presentazione del XXI Rapporto Annuale Inps. “Dal rapporto Inps – ha osservato Sbarra – emerge come ci sia stato un rimbalzo dell’economia nel 2021 che ci avrebbe portato a livelli pre-Covid se non ci fosse stata questa sciagurata, scellerata guerra. Ma emergono anche delle crepe che vanno affrontate con urgenza”, ha aggiunto. ”Ci sono milioni di giovani e donne da includere nel mercato del lavoro utilizzando le misure già note e ragionando su altre. E l’occupazione deve essere quanto più possibile stabile e qualificata. Secondo noi innanzitutto bisogna innalzare le ore lavorate, per contrastare il part time involontario in cui si trovano intrappolati molti giovani e donne”. In ogni caso, per Sbarra, ‘‘servono misure forti, straordinarie di sostegno al reddito e al potere d’acquisto. È tempo di un forte, deciso, strutturato taglio del cuneo fiscale sulla componente lavoro, agendo in particolare sull’Irpef e innalzando la no tax area, defiscalizzando la contrattazione di secondo livello e potenziando il contrasto all’evasione fiscale”.
Sulla questione del salario minimo “pensiamo che l’obiettivo sia da perseguire attraverso la contrattazione. Occorre valorizzare la contrattazione per ampliare la platea a chi non è coperto dai contratti collettivi, penso ai rider, ma anche a chi lavora nel settore delle merci e della logistica”.
Ha poi posto l’accento sul tema pensioni: “Serve un’operazione verita’ sui veri costi della previdenza e dell’assistenza. Bisogna fare chiarezza” ha sottolineato. “ Quando ci dicono che c’e’ un problema di disponibilita’ economica, io rispondo che in 10 anni di legge Fornero lo Stato ha avuto un risparmio enorme e ora va reinvestito. Vogliamo un confronto politico” ha detto rimarcando che “e’ inaccettabile che lo scalone di 5 anni si ripresenti ai lavoratori a gennaio 2023”. “E tempo di reinvestire i risparmi accumulati con la Fornero e con quota 100. E pensare a incentivare la previdenza complementare. Il Rapporto Inps conferma che ci sono milioni di giovani e di donne cui dare certezze, da includere, ai quali garantire un’occupazione stabile e non precaria, salari giusti, parità di genere, una pensione futura dignitosa” ha sottolineato ancora ricordando che “per rispondere alle priorità del momento bisogna costruire un percorso di corresponsabilità tra istituzioni e corpi intermedi. L’integrazione sociale e geografica – ha aggiunto – è il viatico per l’equità, la crescita e la ripartenza economica del Paese”.
E’ quindi tornato sulla necessità di rinnovare i contratti privati e pubblici. “Serve uno sforzo massimo” – ha detto. “Lo Stato, come datore di lavoro, dovrebbe dare l’esempio” e porre fine a questo “continuo rinvio per rinnovare contratti” in comparti come quello della scuola, per “i medici, la ricerca, gli Enti locali”. “E’ Inaccettabile, come abbiamo detto ieri nell’incontro con il governo”.
Quanto al tema del reddito di cittadinanza, il leader della Cisl si è detto contrario al suo smantellamento, giacché nel Paese “aumenta la povertà”, dunque “non possiamo non avere una misura di contrasto” al fenomeno” ha concluso.

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