Sbarra al Congresso della Cisl Torino Canavese: “Il futuro dell’Italia dipenderà da come il cuore industriale e produttivo del paese riprenderà a battere regolarmente. Centrale il settore dell’automotive”

Pubblicato il 25 Feb, 2022

“Sono grato alla Cisl Torino Canavese che sa come portare avanti il duro lavoro della rappresentanza, della coesione, della solidarietà, in un territorio vivo e sviluppato come il Piemonte ed in una città, Torino, cuore produttivo del Paese”. Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, ha aperto con queste parole il suo intervento al congresso della Cisl Torino Canavese.

Il futuro dell’Italia, le nostre possibilità di ripresa, dipenderanno non poco da come il cuore industriale e produttivo del paese riprenderà a battere regolarmente, nel momento in cui saremo finalmente fuori dal lungo tunnel della pandemia e di tutte le sue conseguenze economiche e sociali che bruciano ancora forte sulla pelle dei lavoratori e di tutti gli italiani”. Aveva detto a margine Sbarra.

Il settore dell’automotive resta centrale per Torino e per tutto il paese. Dopo l’appello congiunto delle parti sociali, è stato importante un primo intervento del governo sulla transizione elettrica ed ecologica del comparto, che con il “Decreto Energia” riceve un miliardo l’anno per 8 anni e che deve comunque al più presto dialogare su nuove misure convocando le parti stesse. Dopodiché, vale quel che abbiamo sempre detto anche per tutta la partita del PNRR: bisogna spendere, ma spendere bene. Cosa che in questo caso più che in altri vuol dire avere una visione, vuol dire consapevolezza che alla sostenibilità ambientale che tutti vogliamo si deve accompagnare uguale sostenibilità sul piano sociale.

La transizione non si può nemmeno minimamente trasformare in deindustrializzazione di settore e di conseguenza in ecatombe sociale. E quindi l’indispensabile innovazione tecnologica del settore, il vero e proprio piano “Industria 4.0 per l’auto” che va costruito deve significare sostenere la componentistica in un processo di reindustrializzazione su nuovi prodotti e, insieme, tutele occupazionali e formazione e riqualificazione delle competenze di chi lavora.  A Stellantis chiediamo, in questo quadro, di confermare nel suo imminente piano industriale le missioni dei siti italiani e di portare nel nostro paese nuovi modelli e ulteriori volumi produttivi, invertendo l’attuale situazione. Questo è fondamentale per garantire i livelli occupazionali non solo in aziende che con Stellantis hanno un rapporto di mono committenza, come la Lear di Grugliasco, ma in tutto l’indotto dell’automotive torinese. A Torino Stellantis deve continuare ad investire nel polo Maserati e 500, sostenendo l’arrivo di nuovi modelli e il futuro degli enti centrali”.

Torna poi sul tema caldo del momento, la guerra in Ucraina. “Nelle ore successive all’invasione come sindacato abbiamo prontamente messo in campo una serie di iniziative di mobilitazione e manifestazioni. Ieri sera eravamo con le nostre bandiere e le nostre persone davanti all’ambasciata russa a Roma. In molte città italiane si sono determinate anche manifestazioni spontanee. Stiamo programmando per i prossimi giorni presidi e sit-it. Saremo a Piazza Santi Apostoli domani insieme alle associazioni cattoliche e laiche. Vogliamo che la mobilitazione del popolo del lavoro sia forte e sia da stimolo a tutte le attività che le nostre istituzioni politiche devono mettere in campo nelle prossime ore”.

”Il conflitto determina conseguenze e ricadute di tipo economico assolutamente pesanti, basti vedere ieri il crollo della borsa, l’impennata ulteriore del costo dell’energia e le ripercussioni che cominciamo a registrare su alcuni grandi settori, come l’alimentare e l’industria. Rischiamo di contrarre i maniera pesante anche le esportazioni – ha aggiunto – in una fase in cui il nostro Paese in particolare cominciava a vivere timidi segnali di ripresa economica dopo la caduta del 2020. Ecco perche’ pensiamo che l’Europa debba parlare con un’unica voce – ha detto Sbarra – sia nel rapporto con la Russia sia dentro la comunita’ internazionale. Penso che serva sostenere questa fase anche con ulteriori risorse. L’invasione dell’Ucraina e’ un atto di gravita’ e di violenza inaudita, che mette la Russia davanti alle sue responsabilita’ – ha concluso – ecco perche’ pensiamo che la comunita’ internazionale debba assumere un’iniziativa fortissima. Bisogna mettere in campo azioni forti, concrete, anche sanzioni esemplari per indurre la Russia ad un ritorno sulla via del dialogo, della diplomazia in una valutazione di ordine politico, che e’ l’unica via per affermare la pace”.

Cronache dal congresso

a cura di CISL TV

Immagini dal congresso

28 Maggio

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Le immagini del quarto giorno (fai click sulla foto per ingrandire)

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