Tim. Sbarra al Congresso della Fistel Cisl: “Sbagliato spezzare l’unità dell’azienda dividendo servizi e infrastruttura”

Pubblicato il 23 Mar, 2022

Lo sbaglio più grande che si possa compiere in una fase così decisiva di transizione è quello di spezzare il patrimonio fisico e infrastrutturale su cui dovranno svilupparsi gli asset strategici del prossimo futuro. È l’errore che sta compiendo la  dirigenza TIM nel piano industriale 22-24”.Lo ha detto oggi il Segretario Generale della Cisl, Luigi Sbarra a Roma sulla vicenda Tim nel corso di una tavola rotonda organizzata dalla Fistel Cisl nell’ambito del Congresso della federazione delle telecomunicazioni che ha inizio oggi per concludersi venerdì 25. All’iniziativa, hanno partecipato, oltre Sbarra ed i segretari nazionali di Fistel Cisl, Slc Cgil e Uilcom Uil anche il presidente di TIM , Salvatore Rossi, Claudio Durigon, Laura Castelli, Antonio Misiani, Laura di Raimondo di ASSTEL. Ha moderato i lavori la giornalista Ester Crea.

L’accesso alla digitalizzazione è diventato ormai un vero diritto di cittadinanza” ha proseguito Sbarra aggiungendo come proprio per questo sia “decisivo pianificare una infrastruttura omogenea dell’intero territorio nazionale che assicuri reti ad alta velocità in modo da offrire servizi efficaci ed efficienti  ad ogni famiglia ed ogni impresa. Una “rete unica nazionale” è quindi indispensabile per raccogliere la sfida di una transizione giusta ed  equa. Siamo in ritardo, e se non sbloccheremo ora questa partita, agganciandola alle risorse del PNRR, pagheremo prezzi altissimi in termini sociali, occupazionali e di competitività. In questa prospettiva è sbagliato e potenzialmente disastroso spezzare l’unità di Tim dividendo servizi e infrastruttura, superando il modello di integrazione per estrarre dividendi immediati rivolti agli azionisti, senza preoccuparsi di tutelare il lavoro e di dare una prospettiva al Paese. Bisogna dare invece al gruppo una visione unitaria e strategica, coerente con quanto sta succedendo nel resto d’Europa e del mondo, dove la tendenza è alla convergenza e al consolidamento dei gruppi. Non possiamo rinunciare a un grande player nazionale per giocare da protagonisti nei processi trasformativi in atto. Serve una posizione netta da parte del Governo, secondo azionista del gruppo attraverso CDP, con forti garanzie su occupazione e investimenti. Bisogna dare spazio a una strategia di sviluppo che coniughi tecnologia e coesione,  muovendosi nell’interesse del Paese e dei lavoratori, di uno sviluppo tecnologico dal volto umano che ci faccia recuperare il terreno perduto in termini di crescita e di coesione”.

Dobbiamo cogliere l’occasione storica di una svolta sulla partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese pubbliche e private. Questa e’ la stagione giusta”. Ha detto il Segretario generale della Cisl. “Oggi più che mai dobbiamo muoverci dal conflitto alla partecipazione. Imprese, Sindacato e Governo devono ritrovarsi nello stesso perimetro di lavoro.  Va mandato in soffitta un modello di relazioni industriali e sociali novecentesco, ideologico, antagonista, ed aperto un cantiere delle responsabilità che punti decisamente a un nuovo Patto sociale. Se la politica vuole legiferare a favore del lavoro, la via è quella della piena attuazione dell’articolo 46 della Costituzione sulla partecipazione nelle aziende pubbliche e private. Cambiare il nostro sistema economico, dando forza alla democrazia economica è la vera sfida da portare avanti. Fare tutto questo significa cambiare il nostro modello di sviluppo, cominciare a edificare una nuova economia sociale di mercato”.

Cronache dal congresso

a cura di CISL TV

Immagini dal congresso

28 Maggio

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Le immagini del quarto giorno (fai click sulla foto per ingrandire)

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