Welfare. Sbarra al Congresso della Ust Cisl di Bari: “Subito risorse adeguate a sostegno delle famiglie in difficoltà, lavoratori dipendenti, pensionati e imprese”

Pubblicato il 15 Feb, 2022

“Stiamo esercitando una forte pressione sociale sul governo in queste ultime ore perché c’è la necessità di liberare risorse finalizzate a sostenere le famiglie in difficoltà, lavoratori dipendenti, pensionati, le stesse imprese rispetto all’impennata dei costi dell’energia a questo rialzo pauroso dell’inflazione che erode il potere di acquisto di salari, stipendi, pensioni e mette le famiglie in una condizione di non poter consumare”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, a margine del congresso della Ust Cisl di Bari. (VIDEO) “Noi, invece – ha aggiunto – abbiamo l’esigenza di sostenere i consumi se vogliamo muovere la domanda interna e in questo modo salvare migliaia e migliaia di piccole imprese che lavorano per il mercato domestico. Dobbiamo governare questa fase di emergenza sociale, economica e produttiva, significa sterilizzare l’aumento di prezzi e tariffe, significa utilizzare la leva fiscale per tagliare le tasse a lavoratori dipendenti, pensionati, famiglie, ridurre il cuneo fiscale, rinnovare i contratti, defiscalizzare gli aumenti contrattuali e la contrattazione di secondo livello. In una parola – ha detto – il Governo concentri subito risorse adeguate per contenere la fiammata inflazionistica e calmierare i prezzi e soprattutto per accelerare sulla politica degli investimenti”.
E’ poi tornato a sottolineare l’importanza di lavorare sulla campagna di vaccinazione ricordando che “è il vaccino l’unica arma nelle nostre mani per recuperare la nostra normalità, per ritrovare la nostra libertà, per evitare ulteriori perdite di vite umane e allontanare il rischio di nuovi periodi di lockdown o di rallentamento delle attività economiche e produttive. La prospettiva – ha aggiunto – in ogni caso resta legata ad una valutazione che il governo e le autorità scientifiche e sanitarie dovranno operare sull’andamento delle curva pandemica. La Cisl – ha ricordato – già dal mese di agosto si è espressa con forza sulla necessità di assicurare l’obbligo alla vaccinazione per tutti i cittadini. Abbiamo apprezzato queste ultime norme legislative del governo che manda in profondità la campagna di vaccinazione e stabilisce l’obbligo al vaccino per gli over 50. Sarà il governo, saranno le autorità sanitarie sulla base dell’evoluzione della curva pandemica, a decidere come e quando adottare provvedimenti finalizzati a questo scopo”.

Ha poi commentato la tragica morte del giovanissimo Giuseppe Lenoci, allievo di un percorso di formazione, “lascia attoniti e addolorati” ha detto esprimendo “vicinanza e il profondo cordoglio della CISL verso la sua famiglia, insieme alla richiesta di verificare al più presto eventuali responsabilità. “Le rivendicazioni della CISL e degli altri sindacati confederali per fermare la terribile strage di morti sul lavoro, inasprendo norme, controlli e sanzioni e rafforzando investimenti in tecnologia e formazione per la salute e la sicurezza sul lavoro, – ha aggiunto- sono state riproposte anche recentemente con mobilitazioni e confronti verso tutti i livelli istituzionali. La integrale applicazione di ogni norma e prescrizione sulla sicurezza e una serrata vigilanza su questi temi da parte delle istituzioni, devono caratterizzare in modo inderogabile anche tutte le esperienze di alternanza e del duale”. (… leggi ancora)

E a conclusione dei lavoro del Congresso territoriale il Segretario generale della Cisl ha posto l’accento sulla necessità di “completare le tante infrastrutture strategiche e risolvere le tante crisi aziendali aperte”. “Oggi più che mai – ha detto – abbiamo l’opportunità e il dovere di investire sul protagonismo del Mezzogiorno, il cui riscatto industriale, infrastrutturale, economico e sociale è l’opportunità più grande di sviluppo di cui dispone il Paese e l’Europa. Di fronte a noi abbiamo l’occasione irripetibile del Pnrr, 202 miliardi di cui il 36 per cento è affidato alle autorità locali, che però specialmente al Sud raramente possono contare sulle alte professionalità richieste per fare buona progettazione. Bisogna assicurare le dotazioni necessarie per assumere i tecnici che servono a trasformare le risorse in cantieri. Altrimenti le realtà deboli saranno proprio quelle che perderanno il treno del PNRR. Servono patti territoriali ben raccordati a una visione nazionale per promuovere legalità, rispetto dei tempi, buona qualità della spesa. Bari con le sue tante vocazioni sociali e produttive, con il suo importante tessuto industriale, agroalimentare, con le sue potenzialità turistiche, logistiche e commerciali, è un territorio emblematico della sfida a cui siamo tutti siamo chiamati. Una sfida nazionale ma anche comunitaria ed euromediterranea. Per coglierla ci sono passi imprescindibili da compiere. In primo luogo completare le tante infrastrutture strategiche a partire dall’alta capacità/alta velocità Napoli-Bari.

E poi ci sono tante crisi aziendali da superare nella piena continuità produttiva e occupazionale. Dalla Bosch, alla Magneti Marelli, dalla Baritech alla Natuzzi, c’è in gioco il futuro di migliaia di famiglie e le prospettive di un sistema-Puglia che deve continuare ad essere un riferimento per il Sud e che ora richiede politiche industriali non solo difensive, ma capaci di assicurare ripartenza produttiva, reindustrializzazione, stabilita’ e sicurezza del lavoro. Un obiettivo che reclama reti ben collegate ad una portualità aperta agli interscambi mediterranei, mediorientali e internazionali. E poi serve un potente investimento sui temi della formazione, politiche attive, competenze per dare stabilità e qualità al lavoro, maggiore sicurezza negli ambienti lavorativi . Bari e la Puglia sono le finestre d’Italia e d’Europa verso queste realtà, specialmente dopo il raddoppio del canale di Suez. Sviluppare queste possibilità vuol dire dare un prospettiva di crescita al nostro Paese e all’intera comunità europea, specialmente in tempi così difficili come questi, minacciati da tensioni internazionali, strozzature nelle catene del valore e crisi energetica” ha concluso Sbarra ringraziando Giuseppe Boccuzzi e tutta la comunità della Cisl di Bari per il lavoro svolto in questi tempi di dura crisi. “L’impegno con cui, insieme alla struttura regionale, alle Federazioni e al sistema-Servizi, avete sostenuto i bisogni di migliaia di persone fa onore a tutta l’Organizzazione”.

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a cura di CISL TV

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