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Mezzogiorno. Rapporto Svimez, Cisl: “Bene ripresa ma ancora molto da recuperare”

Pubblicato il 7 Nov, 2017

Roma, 7 novembre 2017- “Un fatto positivo” per la Cisl che per il secondo anno di seguito secondo i dati diffusi dal Rapporto Svimez vi sia al Sud una crescita più intensa che al centro nord. “Ma la ripresa economica ora va consolidata” sottolinea il Segretario Confederale della Cisl, Angelo Colombini, “perche’ c’e’ ancora molto da recuperare”. “Molti interventi realizzati dal governo – osserva Colombini –  sono stati efficaci e quindi vanno portati avanti: il credito d’ imposta per gli investimenti, la decontribuzione per il lavoro, che va prolungata al 2020 e non dal ultimo, le ZES che riteniamo debbano essere definite rapidamente, basandole su effettivi piani di sviluppo territoriale. Positive sono anche le misure di contrasto della povertà, fino a quando l’occupazione non raggiungerà livelli tali da offrire a tutte le persone la possibilità di progettare il futuro”. Per il Segretario confederale “proprio per questo occorre, aumentare gli investimenti pubblici a partire da quelli per le infrastrutture e servizi, mantenendo una visione strategica. Anche i consumi delle famiglie registrano per il secondo anno una ripresa che rimane però ancora leggermente al disotto di quella della altre aree del paese. Tuttavia le regioni meridionali hanno avuto andamenti disomogenei, in particolare la Campania e la Basilicata sono state trainanti, mentre più contenuti sono stati gli incrementi registrati dalle altre”.

“Ma è una crescita contraddittoria. Il lavoro aumenta, non solo nel terziario, anche nell’industria, ma ancora mancano 300.000 posti di lavoro per recuperare le perdite determinate dalla crisi. E per quanto cresca l’ occupazione a tempo indeterminato, risulta elevata la percentuale di part-time involontario e rimane il problema della bassa occupazione giovanile e della migrazione dei laureati a causa delle scarse occasioni di lavoro qualificato. Infine, complessivamente, permane un elevato livello di povertà. La crescita sociale quindi è lenta. Occorre in breve superare il divario che permane molto significativo in molteplici settori essenziali, tra cui i servizi alle persone ed alle imprese ed in generale nell’efficacia della Pubblica amministrazione. Il rapporto, a questo proposito, rileva, sfatando un pregiudizio radicato, che la spesa ordinaria delle amministrazioni è al sud inferiore rispetto al centro nord di circa 750 a persona. In questo quadro per la CISL- conclude Colombini- sono essenziali interventi come la metanizzazione della Sardegna e la costruzione del gasodotto pugliese, opere utili per l’occupazione, per le imprese e per l’ambiente” conclude. .

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