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8 Marzo 2018. Furlan: “Lavoro primo diritto di emancipazione. Una donna su tre lascia dopo il primo figlio Donne elette in Parlamento si battano per patto per la natalità con sindacato e Forum famiglie”

8marzo38 marzo 2018.  “Le donne hanno pagato il prezzo più alto della crisi economica da cui stiamo lentamente uscendo. Sono le prime ad essere precipitate nell’area della emarginazione sociale, della solitudine, della povertà”. Così la Segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan rilancia il sostegno della Confederazione alla campagna pubblica della CES-Etuc (Confederazione Europea dei Sindacati), finalizzata all’approvazione della bozza di direttiva sull’equilibrio vita/lavoro attualmente in discussione al Consiglio europeo, volta ad ottenere miglioramenti significativi per la vita delle donne madri, delle lavoratrici e lavoratori in tutta Europa, attraverso nuovi congedi retribuiti di paternita’ e di cura, ed il rafforzamento dei congedi parentali retribuiti.

Contrattare più tutele per realizzare la vera conciliazione tra vita e lavoro, un’opportunità per tutti” lo slogan adottato pertanto quest’anno dalla Cisl in occasione della Giornata Internazionale delle Donne per rilanciare il proprio impegno su questi temi. 

“Bisogna saper interpretare il disagio delle donne, le difficoltà, in certi casi anche la rabbia nei confronti di una società che spesso non riconosce il ruolo, la dignità e la funzione così delicata ed importante della donna”.  Scrive Furlan in un editoriale sul “Il Secolo XIX” sulla Giornata Internazionale della Donna. “Dobbiamo fare tutti di più, sapendo che il lavoro rimane il primo diritto di cittadinanza e di emancipazione da conquistare per le donne”, aggiunge la leader della Cisl. “Il tema del lavoro deve rappresentare la prima preoccupazione di tutte le forze politiche uscite dal voto alle quali chiediamo ora senso di responsabilità e generosità, più volte richiamati con equilibrio e saggezza dal Presidente della Repubblica Mattarella”, sottolinea la Furlan che ricorda come una donna su 3 in Italia continua a lasciare il lavoro dopo la nascita del primo figlio. “Rispetto al resto dell’Europa sono ancora poche le madri italiane con un bambino che lavorano (57,8 % contro 63,4 %) e, soprattutto, se paragonate agli uomini (86%). Quando poi i bambini crescono i numeri crollano al 35,5 % (la media Ue è del 45,6 % ). Sarebbe davvero un segnale importante se tutte le donne elette in questi giorni nel nostro Parlamento si battessero unite, senza distinzione ideologiche o di partito, insieme al sindacato ed alle Associazioni del Forum della Famiglie, per un vero “patto per la natalità” nel nostro paese”.

Anche i Segretari Confederali della Cisl hanno espresso sostegno alla giornata dell’8 marzo: “Gli uomini rispettino tutte le donne perche’ sono una risorsa essenziale nel mondo del lavoro ed il fondamento della nostra societa’. Basta violenze, molestie e discriminazioni. Buon 8 marzo a tutte le donne”, hanno dichiarato Angelo Colombini, Andrea Cuccello, Gianluigi Petteni, Piero Ragazzini, Ignazio Ganga.

Come ogni in anno in questa occasione la Cisl ha deciso di destinare il “Fondo 8 marzo” ad un’iniziatva concreta. Sostiene pertanto il Progetto dell’Iscos, l’Istituto per la cooperazione della Cisl, in corso in Senegal, a favore dell’ Unione Locale di Donne “Tessito” di Niambalang, un orto comunitario dove lavorano 80 donne, ed a favore della Scuola pubblica “Marie Affinko Diatta” di Ziguinchor che conta 1050 allievi, diretta da una donna, unico caso in tutta la regione.
L’obiettivo del progetto è di “migliorare le condizioni di lavoro delle donne senegalesi nella regione della Casamance, attraverso la fornitura degli attrezzi di lavoro per le coltivazioni agricole, attività a cui si dedica l’80% della popolazione di questa regione che però negli ultimi tempi, a causa dell’alto tasso di disoccupazione, ha visto un aumento vertiginoso della migrazione verso la città di Dakar”. Il progetto dell’Iscos è volto anche a sostenere il diritto all’istruzione attraverso il miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie per le bambine ed i bambini della Scuola “Marie Affinko Diatta”.
“Sono piccoli interventi di solidarietà che speriamo possano permettere, da un lato, a queste donne di non disperdere in questa zona povera dell’Africa il potenziale agricolo che è tra le poche fonti di reddito e di nutrimento per le famiglie; dall’altro, favorire e garantire alle bambine ed ai bambini una migliore partecipazione scolastica che rappresenta la via maestra per l’emancipazione culturale dei giovani ed in particolare delle giovani donne spesso relegate in posizioni di subalternità rispetto agli uomini e sottoposte a forme di violenza come i matrimoni precoci e le odiose pratiche della mutilazione genitale” conclude la nota.

 

Le iniziative della Cisl per l’8 marzo

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