Pnrr. Decreto n. 170 del 24 giugno firmato dal Ministero Istruzione per ripartizione risorse per attuazione Piano contro dispersione scolastica e per il superamento dei divari territoriali

Firmato dal MInistro dell’Istruzione il decreto n. 170 del 24 giugno per la ripartizione di una prima trance, 500 milioni, del miliardo e mezzo che il PNRR ha stanziato per l’investimento 1.4: intervento straordinario finalizzato alla riduzione dei divari territoriali nei cicli I e II della scuola secondaria di secondo grado. È seguita poi una lettera ai 3198 istituti scolastici, coinvolti in questa prima fase, accompagnata dagli “orientamenti per l’attuazione degli interventi nelle scuole” per guidare gli istituti nell’utilizzo di queste risorse.
L a Cisl ricorda che il Ministro aveva formato un gruppo di lavoro di esperti per aiutarlo nell’attuazione di questa azione e che il gruppo ha recentemente emanato un comunicato piuttosto critico nei confronti dell’utilizzo che il Ministero ha fatto delle indicazioni emerse dal lavoro degli esperti. In particolare si criticano i criteri che sono stati utilizzati per individuare le scuole più bisognose.

L’intervento infatti a differenza di quelli attuati fino ad ora (asili nido, palestre, mense, nuove scuole) non è stato realizzato tramite avviso ma le scuole sono state individuate attraverso criteri scelti a livello centrale e senza alcuna interlocuzione con le organizzazioni sindacali e gli altri attori che operano nei territori.

Ancora una volta un intervento calato dall’alto senza quella condivisione che la governance del PNRR, attraverso l’istituzione dei tavoli di partenariato prevede.
L’obiettivo complessivo di questa linea di finanziamento è raggiungere almeno 820mila giovani già dispersi o a rischio dispersione, con attività di tutoraggio o di mentoring, di cui 470mila nelle fasce d’età 12-18 anni e 350mila di età 18-24 anni da attuare entro il 31 dicembre 2024 e ridurre la percentuale di dispersione scolastica portandola dall’attuale tasso al 10,2% come media nazionale nel 2026.

Il decreto per il riparto dei fondi tra regioni individua quali specifici indicatori oggettivi collegati ai maggiori rischi di dispersione scolastica il tasso di uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione nella fascia di età 18-24 anni (indice ELET – Early Leavers from Education and Training), il tasso di presenza della popolazione straniera, il tasso di popolazione priva di diploma di scuola secondaria nella fascia d’età tra i 25 e i 64 anni, il tasso di famiglie con cinque o più componenti, il numero di studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado della regione di riferimento e poi – nel riparto tra le scuole singole – distribuisce i fondi in base al tasso di “dispersione implicita” calcolato dall’Invalsi: individuati i territori, le risorse cioè vanno alle scuole che hanno almeno l’8% di studenti che all’Invalsi ha conseguito risultati molto bassi sia in italiano sia in matematica.

Secondo il gruppo di esperti questi indicatori sono troppo limitati e non considerano ad esempio i bambini e ragazzi con bisogni educativi speciali o ad esempio il numero di Neet nel territorio.

Dopo questa prima fase ne seguiranno altre due: un’azione specifica rivolta prioritariamente ai giovani nella fascia di età 18-24 anni che abbiano abbandonato la scuola prima del diploma per favorire la formazione e il recupero e azioni di sistema destinate a specifiche aree geografiche e territori fragili e a rischio dispersione scolastica.

Le istituzioni scolastiche, nell’ambito della loro autonomia, sono chiamate a progettare le azioni legate all’Investimento 1.4 tenendo conto di 7 orientamenti-chiave, per garantirne l’efficacia e il raggiungimento dei target del PNRR:

  • Durata delle azioni: progettare azioni in piani pluriennali con una visione di lungo periodo garantendo i primi risultati alla fine del 2024;
  • Esperienze di rete: creare reti di scuole, anche con gemellaggi, che affrontano sfide simili anche in altri territori;
  • Comunità educante, co-progettazione e coinvolgimento delle famiglie e del territorio: patti educativi territoriali per valorizzare l’insieme dei soggetti del territorio e delle risorse necessarie per raggiungere il miglioramento dell’offerta formativa e i risultati relativi al successo scolastico e formativo delle studentesse e degli studenti.
  • Integrazione tra scuola ed extra scuola: interventi capaci di intrecciare i percorsi di apprendimento
    curricolari con quelli extra-curricolare, apertura della scuola e dei laboratori durante l’intera giornata con possibilità di utilizzare gli spazi del territorio.
  • Prevenzione.
  • Potenziamento delle competenze e personalizzazione dei percorsi per i più fragili.
  • Continuità nelle fasi di transizione e orientamento: attenzione al passaggio dal I al II ciclo fornendo opzioni chiare di scelta dei percorsi successivi, spazi fisici riconoscibili, tutoring/mentoring personalizzati.
    Per sostenere il contrasto dell’abbandono scolastico, all’interno di ciascuna istituzione scolastica beneficiaria, nell’ambito dell’autonomia di ciascuna scuola, è prevista la costituzione di un team per la prevenzione della dispersione scolastica composto da docenti e tutor esperti interni e/o esterni.

Ancora una volta si ampliano, senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali, le responsabilità e i carichi di lavoro del corpo docente senza previsione di alcuna valorizzazione né di carriera né economica per loro. Si prevede infatti la partecipazione a tavoli di lavoro congiunti, con le altre scuole del territorio, con i servizi sociali, con i servizi sanitari, con le organizzazioni del volontariato e del terzo settore. Come sosteniamo da tempo il corpo docente è oberato sempre di più da carichi di lavoro di tipo burocratico- amministrativo che lo costringono a distogliere energie e tempo alla funzione docente senza alcuna previsione di risorse aggiuntive per premiarne l’impegno e la professionalità.
Spiace costatare al di là del giudizio in gran parte positivo sugli interventi previsti che continua a mancare l’interlocuzione ed il confronto preventivo con le organizzazioni sindacali che, al momento, non sono mai state convocate preliminarmente all’adozione di un atto ufficiale.

L a Cisl pertanto attende l’attivazione di tavoli tematici specifici che approfondiscano le varie azioni previste dal PNRR., come promesso dal Ministro durante l’ultima riunione del tavolo di partenariato,

In allegato:

Il documento del Ministero sugli orientamenti inviato alle scuole
Il testo del decreto n. 170 del 24 giugno

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