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Olio dalla Tunisia. Sbarra (Fai Cisl): Urgono misure per tutelare “Made in Italy”

Pubblicato il 11 Mar, 2016

Roma, 11 marzo 2016. “Il via libera del Parlamento europeo all’importazione nel prossimo biennio di ulteriori 35mila tonnellate di olio tunisino senza dazi è una cattiva notizia. Il sostegno andava assicurato in altro modo. Questa decisione, lasciata così com’è, può davvero alimentare il mercato delle sofisticazioni, svalutare il lavoro di qualità e determinare un pericoloso dumping sociale. Servono misure compensative”. Lo afferma in una nota Luigi Sbarra, Commissario nazionale della Fai-Cisl. “Apprezzabile che il ministro Martina si dica contrario a un aumento strutturale dei contingenti agevolati dalla Tunisia – aggiunge Sbarra -. Ma bisogna fare di più. Per difendere il primato del Made in Italy servono maggiori garanzie su tracciabilità, etichettatura, difesa delle della tipicità, programmazione e certezza degli investimenti”. “Soprattutto – sottolinea il sindacalista -, serve tutelare livelli occupazionali e dignità del lavoro agricolo, di cui la nostra eccellenza è figlia. Una guerra al ribasso prezzi determinerebbe svalutazione del lavoro che è tutto tranne che competitiva, perché porterebbe ad un abbattimento complessivo della qualità e della competitività del nostro sistema produttivo. Questo rischio va scongiurato dando piena attuazione al piano olivicolo nazionale e inserendo clausole compensatorie che tutelino occupazione e qualità del lavoro”, conclude Sbarra.

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