CISL
CISL

  1. CISL
  2. /
  3. Comunicati stampa
  4. /
  5. Lavoro. Petteni (Cisl): Nuovo...

Lavoro. Petteni (Cisl): Nuovo Governo convochi le parti sulla gestione delle crisi

Pubblicato il 14 Dic, 2016

Roma, 14 dicembre 2016. “Le ore di cassa integrazione autorizzate a novembre si riducono significativamente sia rispetto ad ottobre sia rispetto allo stesso mese di un anno fa. Va però sottolineato che dietro la riduzione complessiva tra ottobre e novembre vi è una forte riduzione della cassa in deroga, dovuta semplicemente alla riduzione dei finanziamenti, nonché un forte aumento della cassa ordinaria”. E’ quanto sottolinea in una nota il Segretario Confederale della Cisl Gigi Petteni. “Il trend è ormai da mesi la riduzione, ma i dati mostrano che non possiamo certo cantare vittoria perché il sistema produttivo italiano è ancora in forte difficoltà. Chiediamo al nuovo Governo di convocare subito le parti sociali per discutere del documento Cgil, Cisl , Uil – Confindustria sulla gestione delle crisi, Cgil, Cisl , Uil – Confindustria sulla gestione delle crisi nonché di una serie di provvedimenti urgenti che sono rimasti fuori dalla legge di stabilità a causa dell’evolversi della crisi di governo. Infatti vanno meglio messi a punto il sistema dei costi e degli incentivi per le aziende che assumono e/o licenziano. Infatti con la fine del regime di mobilità si verificano la cessazione degli incentivi per i lavoratori già collocati in mobilità e l’abbassamento dei costi di licenziamento che, con il contestuale aumento dei costi di utilizzo della cassa integrazione, sposta le convenienze delle aziende in crisi verso l’interruzione dei rapporti di lavoro”. “Infine chiediamo che vada avanti con celerità la sperimentazione sull’assegno di ricollocazione – conclude Petteni – che per la prima volta attua in modo strutturato e nazionale un sistema sperimentale di politiche attive, e che in generale si proceda a definire in tutti gli aspetti il riordino delle politiche attive del lavoro. Non possiamo rischiare che misure e riforme così importanti restino indietro”.

Condividi