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Ocse. “La pressione fiscale su salari e pensioni è davvero insostenibile. Non aspettare il 2018 per la riforma fiscale”

Pubblicato il 11 Apr, 2017

Roma, 11 aprile 2017. “Il sistema fiscale italiano va cambiato come la Cisl sollecita da tre anni e come ha rilevato oggi anche l’Ocse, dopo la Corte dei Conti, puntando il dito sull’eccessivo peso del fisco e dei contributi sulle buste paga degli italiani”. Lo sottolinea la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan, commentando i dati pubblicati oggi dall’Ocse sul peso delle tasse sui salari. “I dati dell’Ocse sono molto significativi e dovrebbero far riflettere sia il Governo sia tutte le forze parlamentari: il fisco ed i contributi di fatto si portano via quasi metà delle retribuzioni, ben 10 punti in più rispetto a quello che si registra mediamente nel resto d’Europa e addirittura di 12 punti in più nel caso di una famiglia monoreddito con due figli, un dato che ci porta al terzo posto al mondo nella classifica relativa al peso delle tasse sui salari. Un dato che si commenta da sé. In Italia c’è una pressione fiscale ormai insostenibile che ha ripercussioni negative sullo sviluppo, sui consumi, sugli investimenti, sull’occupazione. Ecco perché la Cisl insiste per aprire subito, senza aspettare il 2018, una fase di confronto con il Governo sulla riforma dell’Irpef per ridurre la pressione fiscale sul lavoro dipendente, sulle pensioni e sulle imprese che assumono ed investono in innovazione e ricerca. C’è ancora una montagna di evasione fiscale e di lavoro sommerso nel nostro paese che dobbiamo aggredire introducendo il contrasto d’interesse e con misure straordinarie per stroncare il grave fenomeno della corruzione e delle tangenti negli appalti e nella gestione delle risorse pubbliche”.

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