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Legge di bilancio 2019: scheda di lettura su lavoro e formazione

Pubblicato il 3 Gen, 2019

Gennaio 2019 – Una scheda di lettura  -a cura del a cura del Dipartimento lavoro, scuola, formazione, contrattazione, bilateralità- della Legge di Bilancio 2019  – approvata dal Parlamento e pubblicata in Gazzetta Ufficiale (Legge 30 dicembre 2018, n. 145).
Partendo da un giudizio complessivamente critico, la Cisl analizza e commenta le singole norme relative ai temi di interesse del Dipartimento.

Diverse sono le misure relative al lavoro, in primo luogo quelle che consentono, tramite apposito stanziamento di risorse, di prorogare la cassa integrazione straordinaria nelle aree di crisi complesse. Tali norme, insieme a quelle precedentemente inserite nel c.d. “decreto urgenze” (ripristino cigs per cessazione e procedure concorsuali) e nel “decreto fiscale” ( eliminazione del limite di 100 dipendenti per accedere alla proroga di 12 mesi di cigs per aziende con piani di risanamento complessi), rispondono a quanto da noi richiesto, anche nella piattaforma unitaria, consentendo di superare i limiti di durata introdotti dal Jobs Act, che aveva scommesso su un superamento più rapido della crisi economica e sul decollo della riforma delle politiche attive del lavoro. Ciò consentirà di traguardare i prossimi mesi con maggiore tranquillità, almeno per quanto riguarda il sostegno al reddito dei lavoratori di aziende in difficoltà.
 
Sulle politiche attive del lavoro la nostra valutazione è articolata: senz’altro positivo lo stanziamento di risorse volte al rafforzamento dei Centri per l’Impiego con 4.000 assunzioni di nuovi operatori per dare finalmente concretezza a quella riforma delle politiche attive rimasta in gran parte sulla carta, benchè non siano chiari tempi e modalità delle assunzioni, né si definiscano la formazione e l’impiego del nuovo personale. Soprattutto va evitato il rischio che si considerino i Centri per l’Impiego esclusivamente come strumenti deputati a favorire/controllare l’erogazione del nuovo Reddito di cittadinanza, che il Governo si appresta ad introdurre. Seppur tale funzione sia senza dubbio assai significativa, i Centri per l’Impiego devono finalmente diventare lo strumento per poter offrire sostegno a tutte le persone in cerca di occupazione, non soltanto a chi sarà beneficiario, in base a certe soglie Isee, del Reddito di cittadinanza.

La legge di bilancio interviene anche sugli incentivi alle assunzioni, in particolare prorogando, come da noi chiesto, il bonus Sud, che si affianca all’incentivo all’occupazione giovanile reso strutturale dalla legge di bilancio dello scorso anno.

Rileviamo che purtroppo non è stato rifinanziato il fondo per il sostegno alla contrattazione aziendale in materia di conciliazione vita-lavoro che nel biennio 2017- 2018 aveva permesso di incentivare le imprese ad adottare, tramite contrattazione aziendale, misure concrete per migliorare il benessere delle lavoratrici e dei lavoratori.

Le misure in materia di istruzione, università e ricerca, anche in seguito alle modifiche introdotte durante l’esame in Parlamento, risultano poco coraggiose, parziali ed insufficienti a rilanciare questi settori così centrali per la crescita e lo sviluppo del Paese. Grazie all’interlocuzione nelle Commissioni sono state recepite alcune nostre richieste come l’aumento, anche se solo per gli istituti professionali, delle ore di alternanza scuola – lavoro, il potenziamento del tempo pieno, l’aumento delle facoltà assunzionali per le università virtuose, l’incremento dei fondi di funzionamento ordinario delle università e degli enti di ricerca e del fondo per il finanziamento delle borse di studio. Continua a mancare però un disegno strategico per il rilancio del comparto della conoscenza a partire dallo stanziamento delle risorse necessarie per i rinnovi contrattuali ed il rinvio dello sblocco delle facoltà assunzionali per alcune amministrazioni pubbliche al 2020.

 

 

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