Cagliari, 28 giugno 2019. Nella Conferenza organizzativa di oggi – appuntamento intercongressuale della Cisl per fare il punto della situazione e aggiornare e ricalibrare gli obiettivi sindacali – il segretario generale della Cisl sarda, Gavino Carta , ha rivendicato un ruolo di maggiore compartecipazione del sindacato alla fase di individuazione delle priorità per rilanciare lo sviluppo dell’isola. “Il sindacato – ha aggiunto Carta nella relazione di apertura davanti a 250 delegati in rappresentanza di oltre 140 mila iscritti – si mette vicino alla persona dei lavoratori e di tutti i sardi per farli uscire dalla situazioni di marginalità. Il Lavoro precario, sottopagato e nero è una forma di grave marginalità, perché esclude soprattutto i giovani dal giusto diritto di realizzarsi come persone e cittadini”. Federica Tilocca , segretaria organizzativa della Cisl sarda, ha indicato le linee del riposizionamento del sindacato di via Ancona per “aumentare la capacità d’intervento” dei quadri e dirigenti sindacali e dei 700 volontari che operano in 150 sedi Cisl distribuite su tutto il territorio regionale ( coprono circa il 40 per cento dei 377 comuni sardi), che si aggiungono a poco più di 100 dipendenti impegnati nei servizi degli enti e associazioni di emanazione Cisl ( Caf, patronato, associazione consumatori, etc.). Diritti della persona, di qualunque etnia e provenienza, difesa dei valori a partire da quello della giustizia, rilancio del principio della contrattazione collettiva, e un sindacato forte, coeso e appassionato costituiscono, per il segretario confederale, Andrea Cuccello, la rotta Cisl dei prossimi anni. La conferenza organizzativa è anche un momento di monitoraggio dell’organizzazione che la Cisl schiera in campo. Tra gli iscritti il 52% è formato da uomini, il 48% sono donne. 57 % lavoratori attivi, 43 pensionati. Anche l’anagrafe degli iscritti spinge all’ottimismo: il 69,3% dei lavoratori attivi ha un’età compresa tra 36 e 60 anni di età. Il 14% sono under 35. Il 34% dei lavoratori iscritti appartiene al settore commercio, servizi e credito. Il 21% pubblico impiego. 18 % industria e costruzioni; 13% agricoltura e agroindustra; 14% immigrati, atipici e preadesione giovani. La crisi economica ha aperto la porta alle vertenze: nel 2018 sono state gestite 2500 pratiche di vertenze individuali.
Sardegna. Carta (Cisl): “Senza lavoro e sviluppo la situazione della Sardegna non potrà migliorare”
Pubblicato il 28 Giu, 2019