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Puglia. Sindacati: “No al depotenziamento dei livelli di assistenza per disabili e non autosufficienti”

Pubblicato il 28 Feb, 2020

Brindisi, 29 febbraio 2020. Cgil Cisl Uil territoriali, impegnati di recente insieme con le rispettive Federazioni dei Pensionati, della Funzione Pubblica e dei Servizi, nei confronti con gli Ambiti Territoriali sull’attuazione dei Piani Sociali di Zona, hanno registrato segnali preoccupanti di tagli e/o ridimensionamenti di alcuni servizi essenziali a persone con disabilità e di anziani non auto autosufficienti. Gli Ambiti, infatti, nella maggioranza dei casi hanno evidenziato la propria difficoltà ad assicurare alla scadenza dei contratti di affidamento, la continuità di servizi essenziali e delicati come l’Assistenza Domiciliare integrata (Adi) e il Servizio di Assistenza Domiciliare (Sad) alle suddette categorie di utenti, avendo esaurito le risorse rivenienti dai Fondi Pac (Programmi di Azione e Coesione). In qualche caso si sono già approntati bandi per il rinnovo dei contratti, con evidenti ridimensionamenti del servizio e delle ore di assistenza. I sindacati, oltre a contestare agli Ambiti Territoriali ed alle Amministrazioni Comunali presenti di non aver provveduto per tempo a ricercare le necessarie risorse finanziarie sostitutive, dal momento che quelle rivenienti dai Pac era risaputo che sarebbero state a tempo determinato, hanno dichiarato la loro contrarietà ad ulteriori ridimensionamenti dei livelli di assistenza che proprio nel caso di Adi e Sad già risultano notevolmente al di sotto degli obiettivi di servizio previsti dalla normativa regionale.  Tali ridimensionamenti non sono sopportabili, soprattutto da parte dei disabili e degli anziani non autosufficienti, nonché da parte degli operatori che assicurano tali servizi. Cgil Cisl Uil territoriali hanno chiesto perciò agli Ambiti e a tutte le Istituzioni locali di adoperarsi, intanto per ricercare economie di bilancio possibili da destinare a questa che non può diventare un’altra emergenza. Inoltre, di verificare con la Regione che anche recentemente nel nuovo “Piano Regionale delle Politiche Familiari” ha ribadito tra l’altro l’esigenza di “potenziare i servizi domiciliari per anziani e disabili” la possibilità concreta di attingere ad altre risorse regionali e/o nazionali che consentano la continuità assistenziale per queste fasce fragili della popolazione.

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