Modena, 10 febbraio 2021. Ha avuto una tappa reggiana molto importante, il 21 settembre scorso, il rinnovo del contratto nazionale che riguarda 28 mila metalmeccanici reggiani. Proprio a Reggio, infatti, si tenne una delle tappe di una trattativa durata oltre un anno. Da un lato i sindacati di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil dall’altro le controparti di Federmeccanica e Assistal. Delle delegazione trattante nazionale hanno fatto parte, per altro, due reggiani: Giorgio Uriti, segretario generale Fim Cisl Emilia Centrale e Giovanni Caruso, segretario generale Fim Cisl Emilia Romagna.
«È stato forse uno dei rinnovi contrattuali più difficili degli ultimi decenni, tra pandemia, una crisi economica e sociale a cui si è aggiunta anche quella politica – spiega Uriti – Questo contratto passerà alla storia soprattutto per la riforma dell’inquadramento professionale, fermo al 1973 e per il quale ci siamo spesi. Il nuovo inquadramento aggiorna i sistemi di valutazione della professionalità dei lavoratori. Inoltre, – continua Uriti – un grande lavoro è stato svolto per rafforzare la parte sulle relazioni industriali: diritti d’informazione, confronto, partecipazione, formazione, diritto soggettivo, introduzione della clausola sociale sugli appalti pubblici, violenza di genere e smart working».
Quanto alla parte economica, il nuovo contratto nazionale dei metalmeccanici, la cui vigenza va da gennaio 2021 a giugno 2024, prevede un aumento medio di 112 euro in busta paga per il quinto livello (100 euro per il terzo livello). L’aumento sarà erogato in quattro tranche: 25 euro a giugno 2021, 25 euro a giugno 2022, 27 euro a giugno 2023 e 35 euro a giugno 2024. Ai 112 euro di aumento si sommano i 12 euro di Ipca (indice prezzi al consumo) sui minimi da giugno 2020 per effetto dell’ultrattività del ccnl precedente, scaduto a fine 2019. Sono confermati, inoltre, 200 euro l’anno di flexible benefit.
«Con questo rinnovo – aggiunge Uriti – la contrattazione torna a occuparsi del valore del lavoro e della professionalità, guardando ai cambiamenti che stanno interessando la transizione tecnologica e la competenza dei lavoratori metalmeccanici. Tra i tanti temi normativi definiti in chiave innovativa spicca una risposta di miglior tutela per il futuro dei giovani attraverso una copertura più alta per la previdenza complementare. Abbiamo, infatti, concordato – conclude il segretario generale della Fim Cisl Emilia Centrale – l’innalzamento del contributo aziendale a Cometa (il fondo di previdenza integrativa), che dal 2022 passa dal 2 al 2,2% per gli under 35».